Uno scienziato dei dati ha sviluppato un software che basa le sue ricerche sulla lettura psicologica
LONDRA - Fatti e non parole. Per quante belle e sofisticate possano essere, non è a queste che bisogna fermarsi. Ma sempre chiedersi: «In che senso?». Ed è seguendo questo ragionamento che Andy Moniz, uno scienziato dei dati, ha sviluppato un'intelligenza artificiale per scovare tutte quelle aziende che fanno greenwashing.
È stata eletta parola finanziaria dell'anno 2021 in Svizzera. Greenwashing è tutto quello che un'impresa dice di fare in materia ambientale, ma in realtà non fa. Si può tradurre semplicemente in ecologismo di facciata. Esistono tanti modi per verificare se quanto dice un'azienda in merito a come ha, per esempio, abbassato le sue emissioni di carbonio sia vero. Il primo, accessibile a tutti, è armarsi di pazienza e fare un po' di ricerca. Un altro può essere guardare se l'impresa esibisce dei marchi che certificano quanto dichiara nelle sue politiche ambientali, ma anche i marchi vanno controllati perché molti è possibile comprarli ed esistono anche dei fake. L'arma migliore è mettere in dubbio tutto e cercare delle prove.
Barcamenarsi nel mondo del marketing sostenibile è un'impresa ardua. Ma per facilitare il processo di verifica, uno scienziato dei dati che lavora presso l'Arcadian asset management di Londra, Andy Moniz, ha creato un'intelligenza artificiale in grado di scovare tutte quelle aziende che fanno greenwashing. La sua indagine, riporta il portale Bloomberg, si basa sulla lettura psicologica. Il software va a cercare le trascrizioni dei dirigenti che parlano in riunione con gli azionisti, in chiamata con gli analisti o alle conferenze e cerca segni di evasività o rifiuto di rispondere alle domande.
Un esempio di risposta vaga è stata trovata alla Westlake Chemical Corp. Il presidente e amministratore delegato della stessa, Albert Chao, aveva risposto all'inizio del 2021 a una domanda su quale fosse la strategia di decarbonizzazione della sua azienda che «questo problema è molto importante per noi, per i dipendenti e per il mondo intero». Aggiungendo di voler fare «la nostra parte il più possibile. So che arrivare a zero emissioni nette è un compito arduo. E su questo si sta lavorando molto. Penso che ci siano ancora molti progressi da fare e ne siamo molto consapevoli».