Tutti gli istituti bancari italiani stanno subendo perdite. Aprono in calo le principali borse europee.
ROMA - La mossa del governo di Giorgia Meloni - atto a tassare gli extra-profitti delle banche italiane - sta mettendo in difficoltà i titoli degli istituti bancari presenti in borsa: affondano Bper (-11%) e Banco Bpm (-9%), ma soffrono anche Intesa Sanpaolo (-7%), Unicredit (-6%), Mps (-6%), Finco (-6%) Mediolanum (-5%), Mediobanca (-4%) e Banca Generali (-3%).
La tassa sugli extra-profitti bancari sarà applicata sui bilanci 2022 e 2023. Il prelievo del 40% scatta se il margine di interesse registrato nel 2022 eccede del 3% il valore dell'esercizio 2021. La nuova tassa non potrà comunque superare il 25% del patrimonio netto.
Gli analisti sottolineano che «il nuovo impatto simulato è anche superiore alla simulazione che abbiamo eseguito ad aprile» e calcolano che l'utile netto delle banche nel 2023 potrebbe essere ridotto di circa il 10%.
Un effetto domino - Le misure imposte dal governo Meloni hanno avuto ripercussioni anche sulle borse europee. L'indice Stoxx Europe 600 è sceso dello 0,3% in avvio delle contrattazioni. Milano ha aperto in calo dello 0,5%, Parigi dello 0,7%, Londra dello 0,3% e Francoforte dello 0,5% per cento. Milano è arrivata a toccare un calo del 2% mentre le banche venivano sommerse dagli ordini in vendita.
«Consideriamo questa tassa sostanzialmente negativa per le banche sia per l'impatto sul capitale e sugli utili che sul costo di equity delle azioni bancarie», commentano gli analisti di Citigroup. «Detto questo, finora le banche hanno avuto un anno forte dato che i margini di interesse aumentano grazie ai tassi più elevati, quindi è il momento di un sano consolidamento», aggiunge però un analista di Julius Bär.