Il trasporto aereo migliora nella gestione delle valigie ma le differenze tra Vecchio Continente, America e Asia sono ancora importanti.
LUGANO - Tempo d'estate, tempo di viaggi e valigie. Bagagli poi destinati a essere imbarcati nella stiva di un aereo in misura sempre maggiore. Almeno stando all'ultimo rapporto SITA, società leader nelle tecnologie per il settore del trasporto aereo, che nel suo report 2024 indica che «dal 2007 al 2023» il traffico passeggeri globale è cresciuto «del 111%».
Il trasporto aereo in numeri - Cambiano i tempi - verrebbe da dire -, ma resta quella sottile inquietudine dopo il check-in al gate di partenza, ad esempio quando si assiste al proprio bagaglio che corre sul nastro, con direzione la "pancia" dell'aereo. Ma è proprio a questo proposito che dalla statistica arriva oggi una piccola buona notizia.
Lo scorso anno, il numero dei bagagli «gestiti in modo improprio» si è abbassato complessivamente da 7,6 valigie a 6,9 ogni mille passeggeri. E questo, come detto, nonostante l'incremento dei viaggiatori a livello planetario: 5,2 miliardi, cifra oltre i livelli del 2019.
Automazione e AI - Sempre secondo il sondaggio, in un contesto di numeri in crescita, sarà vitale per il settore la sfida digitale, con focus su intelligenza artificiale per l'analisi dati e sulla gestione automatizzata dei bagagli, al fine di ottenere la piena visibilità di quanto imbarcato in ogni istante, insieme a una efficiente comunicazione. Quest'ultima sempre più apprezzata dai passeggeri, dato che già oggi oltre il 30% di loro usufruisce delle informazioni sul ritiro bagagli attingendole direttamente sul proprio telefono. Cosa che però non attutisce l'ansia causata da ritardi e cancellazioni dei voli, il 32% nel 2023.
Europa Vs resto del mondo - Il rapporto "Baggage IT Insights" mette in luce poi anche le differenze tra Europa e Nord America. Nel Vecchio Continente infatti la cattiva gestione dei bagagli è sì migliorata, passando da 16,6 per 1.000 bagagli nel 2007 ai 10,6 nel 2023. Ma quest'ultimo dato, se confrontato con quello del Nord America (5,8 su mille) fa riflettere. E proprio negli Stati Uniti, il forte miglioramento del servizio («ridotti i bagagli smarriti del 9% su base annua») è legato a un maggior numero di forza lavoro impiegata e agli investimenti in tecnologia e attrezzature.
Meglio di tutti fa invece l’Asia del Pacifico che vanta un tasso di gestione errata dei bagagli pari a solo 3 su 1000 nel 2023.