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UNIONE EUROPEA Euro ai minimi dal 2022

02.01.25 - 20:49
Le incertezze della Fed e della Bce
Depositphotos (charlos.ukr.net)
Fonte Ats ans
Euro ai minimi dal 2022
Le incertezze della Fed e della Bce

BRUXELLES - Il 2025 si preannuncia per le banche centrali come l'anno della volatilità e delle sorprese. E fra queste una possibile caduta dell'euro sulla parità col dollaro visto l'allargarsi del gap fra la Fed, che con un'inflazione persistente ha drasticamente ridimensionato le prospettive di taglio dei tassi, e la Bce. Intanto la moneta unica nella seconda giornata dell'anno è scesa ai minimi dal novembre 2022, scambiata a quota 1,034 sul biglietto verde.

Da contare poi gli effetti dell'addio, appena sancito, agli acquisti di bond da parte di Francoforte che non stanno tuttavia impattando sugli spread. E, sullo sfondo, la variabile imprevedibile della nuova amministrazione Trump che giurerà il 20 gennaio.

Lo scenario geopolitico, anzitutto. Che rischia di avere un impatto pesante sulle prossime mosse delle banche centrali. L'incertezza è ai massimi fra governi instabili in Francia e Germania, Medio Oriente in fiamme e guerra in Ucraina che stanno già facendo risalire i prezzi del gas, possibilità di strozzature al commercio internazionale nel braccio di ferro Trump-Cina con in mezzo l'Europa.

Il primato dei guai più grossi da risolvere nel 2025 va alla banca centrale cinese, che non ha ancora dato una risposta credibile al rischio di 'giapponesizzazione' dell'economia, ossia di deflazione fra sfida demografica, debito e crisi immobiliare prolungata. Ma anche la Fed avrà le sue grane. Per Mohamed El-Erian, guru finanziario ex capo del colosso dei bond, Pimco, lo scenario 2025 per gli Usa è di una crescita "nell'immediato più bassa, anche se l'economia va meglio dei competitor, e inflazione ostinata". Con la conseguenza di un dilemma per la Fed: "Accettare un'inflazione sopra l'obiettivo o cercare di abbassarla rischiando di portare l'economia in recessione".

La confusione che regna alla banca centrale Usa è ben rappresentata dall' 'hawkish cut', il taglio dei tassi dal sapore restrittivo consegnato ai mercati a dicembre col presidente Jerome Powell che ha drasticamente ridotto a due i tagli attesi nel 2025 pochi mesi dopo aver preparato i mercati a una svolta espansiva col taglio da ben mezzo punto di settembre. Un passo falso che i mercati si tengono pronti a sfidare ulteriormente: il rendimento dei treasury decennali, anziché scendere come suggerirebbe la direzione ribassista della Fed, viaggia in deciso rialzo al 4,60%. El-Erian dice che non si stupirebbe se "fosse fra il 4,75 e il 5% per buona parte del 2025".

Condizioni finanziarie che in barba alla Fed restano restrittive negli Usa. Ma non impedirebbero a Wall Street - a dispetto di un tasso di default societari ai massimi di quattro anni - di continuare a tirare grazie al motore high-tech di produttività e competitività che continua ad attrarre flussi massicci di capitali verso il dollaro. Con un impatto immediato sul cambio euro-dollaro visto che il gap fra i treasuries e i bond tedeschi è a oltre 200 punti base: la divisa unica viaggia appena sopra 1,04 dollari da 1,11 dove si trovava a settembre, e rischia di scendere verso la parità.

La prima a doverne conto è la Bce visto che un dollaro troppo forte riaccenderebbe l'inflazione anche in Europa. Francoforte ha sì ingranato la marcia verso una discesa graduale dei tassi verso il 2%, ma in un ambiente di elevata incertezza non si lega le mani: "Reagiremo se aumenta la pressione al rialzo sui prezzi", ma anche "se si intensifica la pressione al ribasso", ha detto il capo economista Philip Lane. Incertezze che per Morgan Stanley rappresentano un "elefante nella stanza" per l'Europa, che per una ripresa del clima di fiducia dovrà attendere l'insediamento di Trump, una chiarimento sulle sue bellicose intenzioni in materia di dazi, il superamento dell'impasse politica in Francia e Germania.

E poi l'evoluzione della guerra in Ucraina: una potenziale "potente carta jolly per la crescita europea che potrebbe ridurre l'incertezza trasformando il 2025 in un anno delle sorprese" secondo la banca d'investimenti Usa.

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