Le grandi aziende e le amministrazioni pubbliche non sembrano (per ora) intenzionate a introdurre il Pass obbligatorio.
ZURIGO - Da domani i datori di lavoro possono se necessario richiedere un certificato Covid ai loro dipendenti: un sondaggio del SonntagsBlick mostra però che le grandi aziende e le amministrazioni pubbliche hanno poco interesse a farlo.
Il gruppo Migros, che impiega circa 90'000 persone in tutta la Svizzera, si esprime in modo chiaro: «Non vediamo il bisogno e non e non richiederemo il pass», ha detto un portavoce al domenicale. L'azienda si affida al piano di protezione esistente, che ha dato buona prova di sé.
Simili le posizioni in altri gruppi. «La dimostrazione della vaccinazione non è richiesta», fa sapere Credit Suisse. Il concorrente UBS scrive: «Nei nostri uffici per il momento non introdurremo la certificazione obbligatoria». Swisscom dichiara che il certificato non è d'obbligo per i dipendenti, né sono attualmente previsti cambiamenti.
Molte altre aziende non hanno ancora approfondito la questione: FFS, La Posta, Coop, Nestlé, Novartis e Roche non possono ancora dire se procederanno ad adeguamenti. Lo stesso quadro viene offerto dai datori di lavoro pubblici: cantoni densamente popolati come Argovia, Berna, San Gallo e Zurigo dichiarano di non aver ancora esaminato il tema.
Secondo il SonntagsBlick particolarmente sorprendente è il fatto che perfino per i funzionari federali al momento il dossier non viene considerato attuale. «L'amministrazione federale ricorrerà alla possibilità di verificare i certificati dei suoi dipendenti solo in situazioni molto specifiche», indica al domenicale un portavoce Ufficio federale del personale (UFPER). La motivazione alla base: da un lato le unità amministrative hanno già piani di protezione ben funzionanti, dall'altro per un datore di lavoro pubblico l'asticella dei controlli si alza. «Per elaborare dati sensibili dei collaboratori l'amministrazione federale deve poter fare affidamento su una base giuridica formale: l'ordinanza Covid non è sufficiente», spiega l'addetto stampa.