Per l'esperto più che un «interesse economico» si è trattato di una questione puramente strategica
BERNA - La Confederazione ha «veramente» spinto UBS ad acquisire Credit Suisse (CS), secondo l'esperto François Savary. Tutto dimostra che la prima banca svizzera ha avuto difficoltà a trovare «un puro interesse economico in questa fusione», ha commentato sulla stampa.
«Impegnarsi in una nuova ristrutturazione e gestire la questione del futuro della banca d'investimento di Credit Suisse non era ciò che il management di UBS desiderava di più», ha dichiarato oggi a La Liberté il responsabile degli investimenti di Prime Partners.
Per Savary ne è prova il numero di condizioni poste da UBS per la realizzazione della fusione. «Prezzo basso, garanzia, questione del credit default swap (Cds): UBS voleva limitare al minimo il rischio di perdite nell'operazione - spiega Savary -, ed è per questo che inizialmente ha offerto un miliardo di franchi a condizione che la Confederazione concedesse cinque miliardi di garanzie sugli investimenti della parte meno sana, la banca d'investimento di Credit Suisse».
Tutto ciò mostra che UBS ha avuto difficoltà a trovare interesse «puramente economico» in questa fusione, puntualizza Savary. Il management di UBS ha indicato nella tarda serata di ieri di non aver voluto e lavorato alla fusione con il Credit Suisse, sottolineando invece il suo «interesse strategico».