Céline Antonini, candidata PLR al Consiglio comunale di Lugano (Candidata 3, Lista 3)
Nel 2023 la più grande Città del Cantone ha registrato 452 nascite, per 704 decessi, ossia un saldo naturale di -252. La natalità è diminuita del 5,6 % sull’arco di un anno. Dieci anni prima le nascite a Lugano erano 556, circa 20% in più. La stessa tendenza è stata registrata a livello cantonale. Nel 2022 il saldo naturale ticinese era infatti di -1'102, il valore più basso dal 1900. Una società che invecchia sempre di più perde dinamismo e può difficilmente essere rivolta al futuro. Le nuove generazioni sono il nostro futuro. Non possiamo rimanere semplici spettatori di una tendenza sempre più preoccupante: rilanciare la natalità nella nostra società è una priorità.
Scegliere di fondare una famiglia è una scelta personale che dipende da molti fattori. Invertire la tendenza preoccupante degli ultimi anni è complesso e non c’è un’unica misura che permetterà di farlo, ma è doveroso chiedersi quali siano le politiche pubbliche che possano contribuire a invertire questa rotta.
A livello cantonale e di Città bisogna certamente migliorare le condizioni quadro per favorire l’insediamento di attività innovative, che creano posti di lavoro e aumentano l’attrattività del territorio per i giovani, il segmento di popolazione che può contribuire a invertire questo dato. Se ci sono troppi pochi giovani tra i 25 e i 35 anni – la fascia in cui statisticamente nascono più figli – automaticamente ci saranno poche nascite.
Altrettanto importante è potenziare i servizi di conciliabilità lavoro-famiglia. Non è infatti raro sentire potenziali genitori di decidere di non avere figli del tutto, di non averne altri o di ritardare questa decisione proprio per la difficile conciliabilità tra attività professionale e gestione familiare. Meno i genitori hanno preoccupazioni legate alla possibilità di proseguire la propria attività professionale, meno avranno remore a creare e allargare la famiglia.
Se i progressi fatti negli ultimi anni per rendere maggiormente conciliabile la gestione familiare con il lavoro sono innegabili – i posti negli asili nido così come le mense e i servizi di doposcuola sono aumentati – c’è ancora molto lavoro da fare. In questa legislatura il PLR Lugano si è adoperato per chiedere che a livello di Lugano vengano potenziati i servizi di conciliabilità (asili nido, orari prolungati, doposcuola, mense) e che le tariffe siano meno svantaggiose per i genitori che lavorano a percentuali elevate. Malgrado la natalità in diminuzione rimane infatti una sfida trovare un posto all’asilo nido, se non lo si prenota con 1 anno di anticipo; in numerosi quartieri non esistono ancora servizi di orario prolungato o di doposcuola; le tariffe sono in alcuni casi eccessivamente elevate (un posto in mensa per un bambino delle elementari può costare per esempio fino a 23.10 CHF / al giorno – persino di più di quello che può costare il menù del giorno in un ristorante). Tutti elementi non più al passo coi tempi in una società in cui sempre più spesso entrambi i genitori lavorano e che vanno a influire negativamente sulle scelte di genitorialità.
Nella prossima legislatura bisognerà impegnarsi per fare passi in più nella conciliabilità. Come? Lanciando un sondaggio presso tutte le famiglie per identificare meglio i loro bisogni, aumentando il numero di sedi con orario prolungato (scuola dell’infanzia) e doposcuola (scuola elementare) sfruttando anche gli spazi delle ex case comunali e rendendo le tariffe meno penalizzanti per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano a percentuali elevate.
Céline Antonini, candidata PLR al Consiglio comunale di Lugano (Candidata 3, Lista 3)