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COMUNALI 2024Sfide familiari in continua evoluzione

12.03.24 - 15:10
Roberta Guidotti, candidata per Avanti con Ticino&Lavoro a Bellinzona
Roberta Guidotti
Fonte Roberta Guidotti
Sfide familiari in continua evoluzione
Roberta Guidotti, candidata per Avanti con Ticino&Lavoro a Bellinzona

BELLINZONA - Stiamo vivendo tempi caratterizzati da profondi mutamenti sociali che hanno investito la famiglia e di conseguenza la scuola. Siamo posti perciò difronte a nuovi interrogativi e ritengo necessario la ricerca di nuove prospettive educative. Propongo perciò di gettare uno sguardo critico al passato con l’obiettivo di migliorare il presente e il futuro. Il passaggio dalla famiglia tradizionale e normativa alla famiglia affettiva e relazionale ha favorito un rapido mutamento delle strategie di socializzazione e di educazione dei figli.

Abbiamo assistito alla modifica delle relazioni e dei vissuti all’interno della famiglia e abbiamo constatato il cambiamento dei ruoli sia materno che paterno come pure la trasformazione dei rapporti tra le generazioni. Preso atto di tale cambiamento familiare, il compito educativo dei genitori resta comunque immutato. Si constata con preoccupazione che le radicali modifiche che stanno contrassegnando i rapporti familiari, hanno provocato nei genitori e nei figli nuove insicurezze e fragilità.

La famiglia dovrebbe però rimanere, sempre, l’ambito fondamentale “dell’umanizzazione della persona” come pure il luogo privilegiato della cura, degli affetti e dell’educazione. Se in passato il concetto cardine della famiglia era l’obbedienza e la sottomissione ai voleri dell’adulto, oggi prevale la tendenza ad ascoltare maggiormente la specificità e le esigenze dei figli. I genitori si pongono in una relazione più orientata nello spiegare le ragioni del loro intervento educativo. Dal “devi obbedire” si è passati al “devi capire”. La famiglia tradizionale e normativa interpretava la relazione come il mezzo attraverso il quale far transitare i valori e imporre le norme adulte.

Oggi, invece, il mantenimento della relazione e la sintonizzazione affettiva sono aspetti irrinunciabili dell’intervento educativo genitoriale. “Prima il dovere e dopo il piacere” era lo slogan che ha accompagnato parecchi bambini della mia generazione, con un sistema educativo della famiglia tradizionale basato sul sentimento della “colpa” (intese come aspettative sociali e morali), da sperimentare in funzione di un severo Super Io (“giudice morale”) che si costituiva, a partire dallo sguardo di approvazione o disapprovazione dei genitori e di tutti gli adulti. Ora il mito affettivo prevalente della famiglia relazionale sostiene invece la crescita all’insegna dell’espressione del sé, della creatività e della possibilità di ridurre al minimo la sofferenza e la frustrazione. Il bambino “tabula rasa” è stato sostituito dal bambino “intenzionale”, una piccola persona da educare all’interno di una famiglia che intravede nelle necessità primarie e autoreferenziali del nuovo arrivato qualcosa di buono. Questi due modelli educativi hanno influenzato in modo deciso l’infanzia e l’adolescenza.

Se gli adolescenti del passato erano quindi più inclini a trasgredire e a opporsi all’esigente Super Io che limitava l’espressione del vero Sé, gli adolescenti di oggi, invece, sono alle prese con un altrettanto esigente ideale Io, che richiede loro di tollerare le delusioni. Sarà forse per questo che secondo gli psicologi, gli adolescenti odierni sono meno in contrapposizione agli adulti, ma più severi con se stessi. Vengono altresì descritti come giovani “fragili narcisisticamente” dove il sentimento alla base del loro disagio si pensa sia la vergogna, non la colpa! Evidenziati quindi i due modelli educativi con i pro e contro di entrambi, cosa ci resta da fare? Propongo un aiuto vicendevole tra adulti, genitori, insegnanti che hanno a cuore il futuro di queste giovani vite. Essere adulti autorevoli che sanno ancora dire, tra i molti SI, anche alcuni NO necessari, per infondere un reale aiuto che permetta di crescere responsabilmente e liberamente. Essere adulti attenti, capaci di provare empatia nei loro confronti attraverso un ascolto attivo e autentico, affinché possano trovare il giusto coraggio nel quotidiano sia scolastico, sportivo, lavorativo o personale. Un atteggiamento autentico dell’adulto non può che generare forza e coraggio nel giovane ed aiutarlo a superare con dignità e decoro il percorso ad ostacoli della vita.

Non da ultimo la centralità dell’alleanza tra la componente scuola e la famiglia va sempre più consolidata e rinforzata, “riconsegnando” il giusto valore alla figura dell’insegnante motivato, chiamato attraverso la sua missione a prendersi cura della crescita cognitiva ed emotiva dei propri allievi/studenti. Un monito conclusivo va a quella sottocultura invadente, fatta di “avance mediatiche” (social volgari, trasmissioni televisive “spazzatura”) che influenza in modo negativo i giovani, valorizzandone il successo a tutti i costi, a scapito purtroppo del senso del sacrificio, dell’impegno personale e delle competenze acquisite attraverso una formazione continua.

Roberta Guidotti - candidata per Avanti con Ticino&Lavoro per le Comunali 2024 a Bellinzona, Lista 6, Municipio nr.4

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