Il Software Institute dell’USI ha organizzato il primo Software Institute Summit.
Al centro lo sviluppo e l'ingegneria del software e il loro impatto sulla società, tra privacy, democrazia e trasparenza.
Il 17 febbraio scorso si è tenuta la prima edizione del Software Institute Summit. Con il contributo di professionisti ed esperti di primo piano nel panorama della ricerca internazionale sono stati affrontati temi che vanno dallo sviluppo e ingegneria del software fino all’impatto del software sulla società tra privacy, democrazia e trasparenza.
L’evento organizzato dal Software Institute dell’USI (https://si.usi.ch/) si è svolto online e si è articolato intorno agli interventi di quattro ospiti.
Carmela Troncoso, professoressa assistente all’EPFL, ha affrontato le questioni legate all’integrazione della privacy nello sviluppo di prodotti e servizi software. Durante il suo intervento, ha descritto i sottili trade-off che esistono tra i vincoli imposti dalle piattaforme tecnologiche disponibili al pubblico e i requisiti di privacy. Ha proseguito descrivendo una delle applicazioni più interessanti e visibili di questi principi: la progettazione, lo sviluppo e l’evoluzione dell’app svizzera di tracciamento dei contatti nell’ambito della pandemia di Covid-19.
Mira Mezini, professoressa ordinaria alla TU Darmstadt, ha discusso dei modelli di programmazione innovativi per lo sviluppo di tutte quelle applicazioni moderne che sono basate su una infrastruttura distribuita, interagiscono con servizi esterni, e sono data-driven. Queste applicazioni includono ad esempio le app di messaggistica istantanea, i giochi multiplayer, gli strumenti per il supporto del lavoro collaborativo come Google Docs. Attraverso l’utilizzo di modelli di programmazione innovativi, la professoressa Mezini ha mostrato come sia possibile migliorare la sicurezza, l’affidabilità, e la scalabilità di queste applicazioni.
Erich Gamma, Microsoft Technical Fellow a Zurigo, ha presentato la affascinante storia decennale dell'evoluzione di Visual Studio Code, il più recente tra i molti tool di sviluppo software che il suo gruppo di lavoro ha prodotto. Visual Studio Code è un editor avanzato di codice, usato da milioni di sviluppatori nella comunità mondiale di sviluppo del software, che apprezzano le sue funzionalità innovative come il supporto di svariati linguaggi di programmazione, nonché l’estendibilità e possibilità di personalizzazione. Durante il suo intervento, Gamma ha descritto diverse pratiche seguite dal suo team di sviluppatori che hanno permesso di gestire efficacemente la crescita rapida della comunità di utenti e i loro contributi nell’ambito del software cosiddetto open source.
Bryan Ford, professore straordinario all’EPFL, ha discusso i problemi relativi all’effettiva “democraticità” di strumenti come le piattaforme per i social media e i sistemi di blockchain. In particolare, ha ampiamente mostrato come questi sistemi siano spesso carenti da questo punto di vista, e in particolare sulla inclusività, uguaglianza, e sicurezza. Ford ha quindi argomentato sulla necessità di un approccio che consenta alla tecnologia di distinguere tra persone reali e account falsi, bot, deep fake sulla base non dell’identità digitale (con le relative questioni di privacy), ma sulla base del concetto innovativo di “personalità digitale”.
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