Il sindaco Foletti, davanti ai 600 presenti al Padiglione Conza: «Più del 10% dei luganesi usa già un wallet blockchain»
Il 3 marzo è una data che potrebbe entrare nel novero delle tappe più significative delle rivoluzioni che Lugano e il Cantone attraverseranno. Di quei cambiamenti che hanno un impatto sociale ed economico concreto sulla vita delle persone. E non a caso, proprio venerdì scorso, insieme a oltre 600 persone che hanno affollato il Padiglione Conza, è stato celebrato il primo anniversario del Plan ₿. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Municipio e l’azienda Tether per investire su innovazione, educazione e trasformazione tecnologica del territorio, rendendo moneta a corso legale de facto, insieme al franco svizzero, Bitcoin, Tether (USDT) e LVGA: le tre valute digitali che oggi, a Lugano, vengono accettate per i pagamenti, complessivamente, da oltre 300 attività economiche.
Numeri, stando alla curva di crescita, destinati ancora a salire, in una città in cui «oltre il 10% della popolazione – come ha ricordato dal palco il sindaco Michele Foletti – già oggi utilizza un wallet (portafogli, ndr) che sfrutta la tecnologia blockchain». Per inquadrare le proporzioni del fenomeno, può essere utile un dato: in nessun altro contesto in Europa, in rapporto al numero di abitanti, si registrano livelli di diffusione della blockchain di questa portata.
Tra le centinaia di partecipanti c’erano, dunque, molti rappresentanti delle imprese che hanno già aderito, in maniera pionieristica, al sistema di POS lightning network o al programma MyLugano. In rappresentanza della categoria, si sono espressi pubblicamente – e in favore dell’iniziativa – Nino Tramonte, proprietario di Dolce Vita Shop, Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio Ticino e anima della boutique “Bijou io”, che ha ricordato i fatui, vecchi timori sulle carte di credito, nonché Roberto Mazzantini, a capo dell’Associazione Via Nassa. Quest’ultimo non ha esitato ad ammettere di star «spronando moltissimo i nostri associati a sperimentare le valute digitali, a innovarsi, a non avere paura di questa modalità di pagamento, perché è anche così che l’area potrà continuare ad acquisire clienti in target e a rappresentare il lusso e l’eccellenza».
Non solo transazioni e commerci: il ruolo della formazione
Nel giorno in cui il Plan ₿ spegneva la sua prima candelina, il primo cittadino, insieme al CTO di Tether, Paolo Ardoino, ha infatti colto l’occasione per fare bilanci e snocciolare dati anche di altro genere, a partire da un aneddoto: «Un anno fa, abbiamo firmato una lettera d’intenti basata su 4 pilastri su cui far poggiare il Plan ₿». Pagamenti, certo, ma anche e soprattutto eventi, un hub cittadino che potesse attrarre tutte le opportunità connesse all’adozione sistemica di Bitcoin e Stablecoin, ma soprattutto formazione.
E, a questo proposito, hanno suscitato fiducia le immagini di Luca Maria Gambardella, Emanuele Carpanzano e Kim Hildebrant, rispettivamente rappresentanti di USI, SUPSI e Franklin University Switzerland, insieme sul palco per sostenere sinergicamente il progetto.
«Del Plan ₿ - ha sottolineato il primo, prorettore dell’Ateneo sorto nel 1995 - ho apprezzato soprattutto la visione: guarda non solo a dove siamo oggi, ma a dove vogliamo essere tra qualche anno. Abbiamo accolto questa sfida con le altre università del Cantone, sottoscrivendo, per la prima volta in modo congiunto, un accordo con la Città di Lugano. Il progetto può rendere molto attrattivo il Ticino: spero si continui a crescere in questa direzione».
Sulla stessa scia, poi, l’intervento del Direttore Ricerca e Sviluppo e Trasferimento della Conoscenza presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana: «Non è affatto scontato che tre università lavorino a braccetto, ma sarà fondamentale l’impegno di tutti per trasformare le opportunità e le sfide di oggi nel successo di domani. Abbiamo sottoscritto questo accordo consapevoli del fatto che ci troviamo dinnanzi alla possibilità di dare un contributo per proiettare la società verso il futuro. I percorsi che contiamo di offrire vogliono trasmettere conoscenza e mettere in rete le persone tra loro».
Ad aprire lo spazio destinato al contesto universitario, era stato il Chairman della FUS: «Il Plan ₿ – ha evidenziato - non è solo un progetto locale, ma anche internazionale, e si coniuga quindi perfettamente con i nostri orizzonti e i valori d'intraprendenza, collaborazione e innovazione. Se tengo in considerazione, poi, la quantità di studenti crypto - 86 da 29 paesi, ndr - che hanno preso parte alla Summer School che l’anno scorso abbiamo avuto il piacere di ospitare nelle nostre strutture, e ai quali è stata data possibilità di conoscere la bellissima città di Lugano, non posso far altro che pensare che la collaborazione continuerà a essere un successo».
La direzione blockchain presa da Lugano è sicura? Moody’s e la Banca Nazionale Svizzera non hanno dubbi in merito
Riprendendo la parola, prima di annunciare le novità previste per quest’anno (elencate nell'articolo nei riferimenti in basso)1, Michele Foletti ha dichiarato: «In appena 365 giorni siamo riusciti a tagliare l’80% dei traguardi che ci eravamo prefissati di raggiungere in 4 anni. E per fugare ogni ulteriore dubbio sulla sicurezza della blockchain e la direzione che stiamo prendendo… ricordate che a gennaio siamo riusciti, insieme alla Zürcher Kantonalbank, a emettere un bond da 100 milioni di franchi totalmente basato su blockchain presso SDX, il Digital Exchange della SIX? Ebbene, quel bond è stato inserito nel paniere degli asset collaterali della Banca Nazionale Svizzera (BNS), e valutato dall’agenzia di rating Moody’s di pari qualità e livello di rischio rispetto a un altro bond, sempre emesso dalla Città di Lugano, però in modo tradizionale».
Se vuoi scoprire di più sull’iniziativa Plan ₿, sui prossimi eventi e le occasioni di formazione, collegati al sito https://planb.lugano.ch/
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Riferimenti: