In occasione del Plan ₿ Forum, i fondatori della kermesse cinematografica, creata nel 2019, ne trasporteranno una speciale edizione gratuita in riva al Ceresio.
Arte a tutto tondo, al Plan ₿ Forum: oltre a una galleria di opere e a una sfilata di moda, un festival cinematografico svelerà la magia di cortometraggi e documentari che racchiudono uno spirito divulgativo. Lo scopo? Contribuire, innanzitutto, a far emergere con chiarezza le fondamenta e i principi cardine dell'articolato e affascinante mondo Bitcoin.
Lugano, quindi, non sarà solamente il palcoscenico europeo più rilevante in quest’ambito, ma una vera e propria rassegna narrativa che celebrerà l’essenza stessa del concetto di libertà, più che la tecnologia. Finanziaria, di parola e di espressione artistica.
Dopo esserci occupati, iniziando a viaggiare all’interno della nutrita offerta artistico-culturale del Plan ₿ Forum, di moda e arte, ci spostiamo sul comparto filmico, intervistando due personaggi attesissimi dagli appassionati che affolleranno, tra poco più di due settimane, la città del Ceresio. Parliamo di Tomek Kolodziejczuk - più noto come Tomek K - e Pierre Corbin, cioè i fondatori del notissimo Bitcoin FilmFest: una kermesse cinematografica che, dal 2019, si svolge ogni anno, a Varsavia, con l’obiettivo di proiettare i migliori film a tema Bitcoin e di riunire registi visionari che raccontano punti di vista ed esperienze, e che quest’anno si svolgerà a Lugano, presso la Villa Ciani (Cinema Room), tra le 13:30 e le 18:00 di venerdì 20 e sabato 21 ottobre, e domenica 22, agli stessi orari, presso la Sala A del Palazzo dei Congressi, sempre ad accesso gratuito.
Tomek, Pierre, che cosa vi ha portati a creare il Bitcoin FilmFest?
«Amiamo Bitcoin da molti anni e il cinema da ancor prima. L'idea iniziale era quella di organizzare dei piccoli incontri mensili su Bitcoin. Poi, nel tempo, tutto questo si è trasformato in un vero e proprio festival cinematografico e quindi in un’iniziativa più ampia, che adesso è diventata il riferimento del cinema su Bitcoin».
Perché ritenete sia fondamentale il connubio tra cinema e Bitcoin?
«Il cinema cattura l'essenza delle esperienze umane, delle emozioni e delle storie. Bitcoin è una di queste storie, un racconto profondo della nostra era, che rappresenta un cambiamento di paradigma nel modo in cui percepiamo il valore e la fiducia. Pertanto, utilizzare il cinema per fare luce su Bitcoin è essenziale per esplorare le sue implicazioni sociali, demistificare i tecnicismi e umanizzare il suo impatto».
Quali film raccontano storie particolarmente toccanti o significative relative a Bitcoin?
«Ci sono molti film che approcciano il tema Bitcoin da angolazioni diverse. Ad esempio, ci sono film che si concentrano sull'adozione della valuta dalle radici, come “Dare to Dream”, incentrato sul “caso” El Salvador. E ancora altri, più focalizzati sull'economia e sull'inflazione, come “The Great Reset” e “The Rise of Bitcoin”. Infine, ci sono pellicole che approfondiscono maggiormente aspetti come la libertà monetaria e l'opportunità che Bitcoin rappresenta per chi non può accedere ai servizi bancari e per i cittadini delle nazioni che patiscono una maggiore oppressione monetaria, come “Fighting Back Against Monetary Colonialism”».
Cosa distingue il Bitcoin FilmFest da altri festival cinematografici?
«A differenza dei festival 'fiat', che si rivolgono a svariati generi o guardano il mondo attraverso il punto di vista proprio delle valute tradizionali, Bitcoin FilmFest si concentra sulle narrazioni dal mondo, e crea quindi una piattaforma unica nel suo genere per cineasti e appassionati, destinata a esplorare e discutere temi precedentemente inesplorati, fungendo anche da veicolo potente per trasmettere un messaggio culturale positivo».
In relazione all’edizione del Plan ₿ Forum che si terrà a Lugano, che impatto sperate di avere sui partecipanti?
«Speriamo che tornino a casa con un bagaglio di comprensione più solido e chiaro su Bitcoin, sul suo potenziale per rimodellare i nostri sistemi finanziari, e sulle storie personali di tutti coloro i quali sono profondamente coinvolti in questa rivoluzione. Questi film sono proprio pensati per fugare ombre su concetti complessi, per umanizzare la tecnologia e per ispirare curiosità».
Quali consigli dareste ai cineasti emergenti che vogliono esplorare il mondo Bitcoin attraverso il cinema?
«A loro non possiamo che dare il nostro benvenuto! Suggerendo di imparare con noi e di unirsi alla nostra comunità per aiutarci a migliorare questo genere di film. L'ecosistema Bitcoin è in crescita, con opportunità in ogni comparto, compreso il cinema».
E quali sono i vostri progetti futuri?
«I nostri obiettivi sono piuttosto ambiziosi: vogliamo creare una comunità forte ed elevare la qualità dei film che parlano di Bitcoin o che in qualche modo ne utilizzano la tecnologia. L’intrattenimento è un ottimo modo per educare, quindi stiamo progettando di intervenire ad altre conferenze (El Salvador, Madeira, Nashville), ma quello a cui guardiamo veramente con interesse è il nostro evento principale a Varsavia, in Polonia. Il Bitcoin FilmFest ufficiale, in breve, nel corso del quale proiettiamo i migliori film a tema e premiamo i cineasti, realizzando un weekend sulla cultura Bitcoin. L'anno prossimo, organizzeremo anche la più grande festa europea per il momento dell’halving, che consigliamo davvero di non perdere!».
Infine, che ne pensate di Plan ₿ e della direzione che ha preso la Città di Lugano?
«Rappresenta un approccio proattivo verso finanza e tecnologia. La città, allineandosi a questo filone di pensiero e di iniziative, manifesta il suo impegno nell'accogliere il cambiamento e nel guidare da protagonista il mondo della finanza decentralizzata».