Far emergere (e vendere) sul web attività legate alla salute è possibile, ma molto delicato: ecco come farlo al meglio
Quasi tutte le farmacie si sono rafforzate - e come non avrebbero potuto – durante la pandemia, poiché non hanno solo fornito medicamenti e integratori, ma anche dispositivi di sicurezza per privati e piccole aziende (mascherine, le visiere e le lastre di plexiglass), allargando così la propria offerta, il proprio pubblico, e amplificando la propria accessibilità a un’area più ampia di una zona/quartiere della città, tramite la possibilità di acquisto online, magari con consegna a domicilio.
Proprio perché questi business sono strettamente legati alla salute, però, promuoverli in rete ha bisogno di accortezze tecniche e strategiche specifiche, che ne valorizzino i punti di forza, ma siano particolarmente duttili nei confronti delle regolamentazioni dei social media e dei motori di ricerca, nonché delle necessità e dello stato d’animo dei clienti.
Se lo scopo è investire nella loro crescita attraverso gli strumenti del web, dovremo quindi individuare in modo preciso i binari su cui è conveniente mettersi in viaggio, investendo denaro, tempo e competenze. Ecco quali sono i principali.
Il cliente vuol sempre essere certo di affidarsi a persone competenti, che godano di ottima reputazione, e questo vale soprattutto quando si parla di salute. Nel farsi notare, conoscere e distinguere, per differenziarsi dai competitor, dunque, bisogna spiccare per professionalità ed empatia.
Nella gestione dei contenuti proposti online (es. su Facebook, Instagram, Google My Business, Newsletter), di conseguenza, sarà bene far emergere i valori e l’umanità che permeano il proprio impegno lavorativo. I post, le grafiche e i video possono, quindi, spaziare tra tanti aspetti del lavoro quotidiano svolto in una farmacia, dalla preparazione scientifica degli impiegati che vi lavorano, all’efficacia comprovata di prodotti, accessori e preparati che si sceglie di proporre al pubblico.
Per coinvolgere e successivamente fidelizzarlo, poi, bisognerà confermare competenze e capacità di relazione impegnandosi a informarlo, creando guide, stories e contenuti ben documentati e divulgati che contribuiscano ad approfondire le conoscenze del lettore e a sensibilizzarlo su argomenti relativi al benessere, stimolando interazioni che daranno più visibilità al contenuto presso la loro rete e li avvicineranno al brand, generando progressivamente fiducia.
Le farmacie offrono prodotti che rispondono alle esigenze eterogenee dei clienti che - di solito - si presentano al bancone. Laddove si vorrà poi spingerli anche sul web, in chiave più commerciale, con delle inserzioni su Google/Youtube Ads o Facebook/Instagram Ads, dovremo segmentarli più nel dettaglio, e proporre offerte che intercettino in modo mirato i loro bisogni espliciti (motori di ricerca) o latenti (video/social).
Prima di mettere in pratica ogni azione di online advertising volta alla conversione/vendita, infatti, è buona norma analizzare i pubblici a cui andremo a rivolgerci, magari mediante le interazioni generate sui nostri contenuti di brand awareness. La scrematura, però, ha inizio anche prima di produrre questi ultimi: bisogna sempre individuare le proprie buyer personas, i profili tipici di chi si reca in negozio e i relativi prodotti che solitamente acquista. Li acquista per sé? E perché? Quali esigenze/servizi potrebbero essere correlati?
Si potranno, quindi, realizzare le inserzioni - con annessi A/B test per i testi e le grafiche più accattivanti - e magari far evolvere gli abbinamenti con cataloghi dinamici e opzioni di remarketing che favoriscano accoppiamenti di prodotti e servizi autoaetici, sulla base dei feedback degli utenti, per generare un upselling del tutto personalizzato.
E poi? Verifica dei risultati, correzione dei difetti, ottimizzazione delle campagne e via di nuovo, più performanti di prima!
Per le attività di qualsiasi tipo, implementare una piattaforma e-commerce ha recentemente scongiurato il rischio di perdite considerevoli. Lo stesso discorso - ma con l’obiettivo dell’espansione del volume d’affari e dell’influenza su zone differenti della propria città - vale anche per le farmacie.
Creare un e-shop non significa per forza investire grandi somme di denaro, ma resta comunque fondamentale assicurarsi di: ottenere un’esperienza d’acquisto intuitiva e completa; avere abbastanza budget a disposizione per promuovere le vendite così come precedentemente descritto; potere e sapere assistere chi si approccia all’acquisto online; gestire al meglio le scorte e la logistica.
Ciò significa che, dopo essere arrivati al potenziale cliente, la user experience deve essere tutelata su ogni fronte, dalla semplicità di scelta e pagamento, alla sicurezza nelle transazioni e nello scambio delle informazioni, al customer care (da tener presente anche sui social e su Google My Business). Tutte tematiche chiave, vista la delicatezza dell’oggetto del business.
Durante la quarantena, gli ecosistemi di Facebook e Google non permettevano, ad esempio, di promuovere mascherine, né accessori, integratori o quant’altro fosse contenuto in un sito web che usasse esplicitamente keywords legate al Covid-19.
In estrema sintesi, questa rigida restrizione - che comprendeva comunque eccezioni e dava adito a “scappatoie” tecniche su cui non ci dilunghiamo in questa sede - dimostra quanta attenzione i principali strumenti pubblicitari della rete mostrino rispetto a tematiche attinenti alla salute.
Prima di realizzare qualunque strategia e attivare qualunque campagna lambisca quest’ambito, dunque, è bene documentarsi attentamente sulle policies dei canali che vorremo utilizzare, poiché le nostre inserzioni saranno sempre vagliate da filtri aggiuntivi, spesso operati da macchine, e quindi meno inclini a “chiudere un occhio” o comprendere spiegazioni posteriori.
Inoltre, dovremo accertarci che l’utente sia correttamente e completamente informato - nonché esplicitamente consenziente - rispetto ai dati personali che ci fornisce (es. tramite una visita al sito web o un acquisto) e sull’utilizzo che ne faremo (es. profilazione per invio di newsletter, inserzioni pubblicitarie, fini statistici) secondo i dettami dell’attuale LPD (Legge Federale Svizzera sulla Protezione dei Dati) e del regolamento GDPR, una cui versione adattata sarà presto in vigore anche sul nostro territorio.
Tutti questi input non devono spaventare, ma spronare anche attività “sulla cresta dell’onda” come le farmacie a innovarsi per progredire e anticipare eventuali future crisi, rivolgendosi a degli esperti di marketing digitale o formandosi presso coloro che dispongono di un’adeguata preparazione.
Se vuoi saperne di più, contattaci per una consulenza gratuita: ascolteremo le tue esigenze e ti spiegheremo come possiamo aiutarti ad emergere e far espandere il tuo business, creando da zero o migliorando il tuo funnel di vendita online, dalla realizzazione di contenuti a quella di un e-commerce di successo, al mantenimento dei rapporti digitali con i tuoi clienti.
Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.