Dalle normative al buon senso, cos’è importante sapere per non far bloccare le tue inserzioni e trarne il massimo
Chi si occupa di marketing online lo impara molto presto: quando si tratta di Google/Youtube e Facebook/Instagram, e delle inserzioni a pagamento sulle loro piattaforme, rimanere aggiornati sulle policies di utilizzo è un compito da assolvere quotidianamente.
Soprattutto per quanto riguarda il gruppo gestito da Mark Zuckerberg, costantemente al centro di querelles con i governi, le normative vengono costantemente modificate e si distinguono per essere piuttosto stringenti. Per evitare, infatti, che vengano sponsorizzati al suo interno contenuti non appropriati - in particolare quanto agli argomenti sui quali il gruppo Facebook viene sensibilizzato dalle autorità e dall’opinione pubblica - il sistema, attraverso gli algoritmi, difende se stesso e i suoi utenti con una serie di controlli.
La stessa azienda, inoltre, si premura di sottolineare il proprio impegno a mantenere alti tali standard per la propria community: affinché sia tutelata la privacy degli utenti, siano proposti contenuti autentici, siano preservati la sicurezza e la dignità delle persone.
Ne è un ottimo esempio ciò che, di recente, abbiamo visto accadere durante le fasi più concitate della pandemia. Contrastare la diffusione di fake news e la rivendita di dispositivi igienico-sanitari a prezzi gonfiati, Facebook e Instagram si sono attivate proprio bloccando qualsiasi ponsorizzazione che contenesse parole off-limits come "Covid", "Coronavirus", "mascherine" e simili. Il risultato? Un'effettiva diminuzione delle inserzioni da parte di malintenzionati, intenti a sfruttare la sensibilità e i timori degli utenti per trarne profitto. D'altro canto, anche coloro che avessero voluto promuovere contenuti di effettivo valore sugli stessi temi, sono stati quasi del tutto dissuasi dal farlo.
Specifici aggiornamenti e temi a parte, che mutano a dipendenza del periodo, è bene prendere consapevolezza di alcuni errori comuni da non fare, quando si sponsorizza un post o una story. Poiché le prime verifiche, come abbiamo detto, sono appannaggio di macchine fallibili - che analizzano, inoltre, la storia e gli sbagli precedenti di ogni account pubblicitario -, e poiché il servizio clienti “umano” deve supportare milioni di inserzionisti, è sempre preferibile non “cannare” le proprie ads.
Ecco alcune indicazioni di base per riuscirci:
Con questo termine, intendiamo parole, immagini e video che possono essere collegati ad argomenti borderline, e quindi male interpretati dal sistema di monitoraggio delle inserzioni di Facebook Business Manager, anche se riguardano, in realtà, temi che vengono solitamente accettati.
In generale, qualsiasi aspetto riguardi le caratteristiche della persona, con riferimenti espliciti all'identità sessuale, alla situazione finanziaria, alle disabilità, persino all'età dell'utente, va affrontato con estrema delicatezza. La caption dell'inserzione non può, quindi, alludere direttamente a come e quanto le persone che leggono appartengano a queste categorie: devono, invece, sottolineare le caratteristiche dei prodotti e dei servizi promossi; parlare di questi, non di chi potrebbe usufruirne.
Un esempio di tale differenza viene proposto dalla stessa piattaforma: "Offriamo servizi finanziari adatti a qualunque esigenza" è una dicitura accettabile, che non addita l'utente e promuove le qualità positive dell'offerta; un contenuto che reciti "Sei al verde? Sei in bancarotta? Affidati ai nostri servizi" verrà, invece, penalizzato per le ragioni suddette.
Sottintendiamo che alcune ovvie tipologie, come tabacco, droghe o armi, sono bandite dalle inserzioni su Facebook e Instagram. Per altre, tuttavia, la linea è più sottile, ed è bene focalizzarsi su ciò che può essere proposto. Se dovessimo creare inserzioni per una farmacia, ad esempio, non potremmo promuovere alcun medicamento con obbligo di ricetta: sebbene si tratti di sostanze legali e regolamentate, esse, infatti, non possono ricevere visibilità su questi canali e con queste metodologie, anche se l’annuncio non riconducesse a ipotetici portali di vendita online.
Chi, invece, si occupa di alcolici, dovrà prestare attenzione alla targetizzazione della propria inserzione. Oltre a verificare le leggi vigenti nel Paese in cui si vuol promuovere il prodotto, è fondamentale rivolgersi solo ed esclusivamente a un pubblico maggiorenne, o comunque ad una utenza che abbia un'età coerente con le normative del paese di riferimento.
Anche i prodotti dedicati alla perdita di peso, e le procedure estetiche in generale, ad esempio, dovranno essere rivolte soltanto a un pubblico dai 18 anni in su, e sempre nel rispetto - come scritto poco fa - delle caratteristiche della persona, per evitare che gli utenti più sensibili e giovani possano interpretare negativamente il messaggio o addirittura abusare di questi articoli.
In linea di massima, in questi casi, il buon senso e la conoscenza delle regolamentazioni di vendita sono i migliori strumenti a disposizione.
La fraintendibilità delle caption degli annunci o dei contenuti di video e immagini, di certo, non sono gli unici elementi delle inserzioni a cui prestare attenzione. Come alcuni sanno, anche il testo presente all'interno delle immagini va monitorato e limitato, pena la bocciatura dell’annuncio. Le ragioni di questa restrizione sono da ricondurre soprattutto alla qualità dell'esperienza dell'utente: Facebook e Instagram, infatti, ritengono che i media che riportano una percentuale di testo troppo alta, in proporzione alle altre componenti visive, disturbino coloro che le fruiscono online.
Per assicurarti che i nostri materiali rispettino i parametri, è il sistema stesso a mettere gratuitamente a disposizione uno strumento di verifica automatico. Nell'apposita sezione, è anche possibile sottoporli a una valutazione avanzata da parte dei diretti interessati, così da scoprire, in base alle loro reazioni, se l’annuncio possa subire riduzioni di copertura o essere direttamente, nuovamente rifiutato.
Ci sono molti altri fattori da considerare, per creare un’inserzione non solo approvata, ma anche efficace, e pure - purtroppo o per fortuna, rispetto alle intenzioni dei soggetti - per approcciare questa e altre piattaforme, e divulgare in modo “laterale” informazioni o promuovere l’acquisto, online, di prodotti e servizi borderline.
Trattandosi di strategie spesso connesse alla realtà di ogni singolo business, e che riguardano, peraltro, un investimento diretto di denaro, consigliamo, ovviamente, di rivolgersi a professionisti del digital marketing che abbiano un’esperienza quotidiana e avanzata di utilizzo di questi strumenti.
Qualunque - lecita - attività tu voglia promuovere, contattaci per una consulenza gratuita: da anni, infatti, aiutiamo professionisti e imprenditori ad ampliare il proprio giro d’affari, soprattutto attraverso inserzioni mirate a raggiungere i loro obiettivi.
Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.