Non solo un’espressione di tendenza a cui, negli ultimi anni, si fa sempre più spesso riferimento anche nei media tradizionali.
È soprattutto una delle forme più diffuse (e vincenti) del marketing digitale.
Se diciamo influencer, chi vi viene in mente?
Probabilmente, la risposta per la quasi totalità di voi sarà: Chiara Ferragni! E non avete tutti i torti.
Chiara Ferragni, infatti, è uno degli influencer più famosi al mondo, in forza dei suoi 29,6 milioni di follower su Instagram. Non solo: è anche imprenditrice, blogger, presentatrice tv, mamma di Leo e Vitto, insomma, una giovane donna che ha costruito intorno alla sua persona un impero, una vera e propria celebrità (sia online che offline).
Ovviamente, in quello che possiamo definire “mondo degli influencer”, le cose non vanno sempre così. Non tutti sono Chiara Ferragni, Kylie Jenner o Khaby Lame. Accanto ai big, possiamo trovare i cosiddetti “nano, micro, mid-influencer” con numeri di follower di gran lunga ridotti, ma comunque con una propria reputation e potenziale di “influenza” sul web, soprattutto presso la cerchia di persone che li segue.
Ecco che, allora, ha senso parlare di influencer marketing; non solo un’espressione di tendenza a cui, negli ultimi anni, si fa sempre più spesso riferimento anche nel panorama dei media tradizionali, ma è anche una delle forme più diffuse di marketing digitale.
Influencer Marketing: caratteristiche e funzionamento
Ma cosa si intende esattamente per influencer marketing (e come funziona?)
L’influencer marketing (letteralmente, marketing degli influencer) è un ibrido di vecchi e nuovi strumenti di marketing che si colloca a metà tra il celebrity endorsement (testimonial famoso) e il referall marketing (marketing del passaparola). In altri termini, l’influencer è un po’ come il vecchio testimonial del brand, quindi il personaggio famoso che, associando la sua immagine al marchio dell’azienda, ne aumenta la notorietà. La differenza fondamentale sta nel fatto che l’influencer non necessariamente è una celebrità e potrebbe non essere considerato famoso in un contesto offline. “Un influencer può essere un popolare fotografo di moda su Instagram, o un blogger esperto di sicurezza informatica che twitta, o un rispettato dirigente di marketing su LinkedIn.” (Influencer Marketing Hub). L’influencer può essere chiunque e ovunque: ciò che lo rende influente è il suo ampio seguito sui social e sul web, insieme alla sua capacità di influenzare le scelte d’acquisto grazie ad autorità, conoscenza, posizione e relazione con i propri follower.
Ed è qui che entra in gioco il referall marketing, o meglio la sua evoluzione digitale: “le persone tendono a fidarsi sempre meno della pubblicità tradizionale, preferendo le testimonianze e i consigli di amici, familiari o personalità ritenute esperte, influenti e imparziali” (Shopify). Nel nostro caso, si tratta proprio degli influencer che si sono conquistati (non senza fatica) una reputazione per essere ritenuti esperti nel loro campo e le persone (i follower) si rivolgono a loro per trovare risposte alle domande.
L’influencer marketing si può, dunque, definire come una forma di digital marketing che sfrutta la notorietà e il seguito (= numero di follower sui social) di una persona (= l’influencer) per potenziare la presenza del brand e/o dell’azienda sui social, la notorietà e il prestigio e, a cascata, le vendite dei suoi prodotti/servizi, ovviamente, presso la fascia di pubblico che segue l’influencer ingaggiato.
Quest’ultima considerazione, sebbene scontata, non è affatto banale. Infatti, se sei un’azienda o un brand che intende investire in questo strumento di marketing (ottima scelta in termini di costi e benefici), devi fare molta attenzione nella scelta dell’influencer con cui collaborare: affinché lui/lei sia adatto/a a promuovere il tuo prodotto o servizio, deve possedere una solida esperienza e presenza online (positiva) nella promozione di prodotti appartenenti alla stessa categoria del tuo. Ad esempio, se vendi abiti, è opportuno che ti rivolga ad un/una fashion influencer o, ancora, nel caso di prodotti per il make-up o la cura del corpo a chi opera in ambito beauty o wellness ecc.).
Influencer marketing: quali sono i numeri? (h2)
Secondo l’indagine “The State of Influencer Marketing 2023: Benchmark Report” l’influencer marketing è in continua ascesa: sempre più aziende decidono di investire in questa forma di marketing online ottenendo un notevole ritorno sugli investimenti.
In particolare, l’indagine riporta che:
Influencer Marketing: cose da fare e da non fare
Se sei arrivato a leggere fino qui, forse anche tu stai pensando di investire in questa strategia di marketing per la tua azienda. Lascia, quindi, che ti diamo qualche consiglio per iniziare a muovere i primi passi nel variegato mondo dell’influencer marketing.
DO – cose da fare
DON’T – cose da non fare
RICORDA: l’influencer marketing è il marketing verso gli influencer. Quindi, sebbene il pubblico dell’influencer sia il premio finale cui si aspira, il mercato di riferimento per i brand include l’influencer stesso, verso cui vanno rivolte le azioni di marketing diretto dell’azienda.
L’evoluzione della comunicazione e del marketing digitale richiede processi di management sempre più sofisticati per ottenere un ritorno degli investimenti in linea con gli obiettivi delle aziende. Ed è per questo che noi, ogni giorno, puntiamo a ottimizzare e a raffinare le nostre strategie, allo scopo di valorizzare e rendere proficua la presenza online di decine tra aziende e professionisti, per accrescere il loro business.
Contattateci per una consulenza gratuita personalizzata.