Potrebbe arrivare entro l’anno l’accordo che ridurrebbe il rischio del Canton Ticino di rimanere senza gas in situazioni di emergenza
È del settembre 2022 l’incarico con cui il Parlamento svizzero ha dato al Consiglio federale l’incarico di negoziare e stipulare un accordo bilaterale di solidarietà nel settore del gas con l’Italia. L’obiettivo è di gestire situazioni di difficoltà di approvvigionamento e di crisi. Ora, secondo il capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) svizzero Albert Rösti, una firma potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.
Lo ha dichiarato l’alto dirigente a margine del forum di Davos. L’iniziativa è nata dopo la crisi energetica scatenata dal blocco dei gasdotti che collegano la Russia all’Europa, scattato dopo l’invasione dell’Ucraina. Una fonte primaria di forniture per molti Paesi europei, in particolare per la Germania e l’Italia, è improvvisamente venuta meno e a soffrire è stato anche il Canton Ticino che dipende esclusivamente dall’Italia per gli approvvigionamenti di gas. In generale la Svizzera, non disponendo di impianti di stoccaggio per il gas, le riserve e i gasdotti in entrata dai Paesi vicini sono molto importanti.
L'accordo di solidarietà sul gas dovrebbe regolare la fornitura reciproca di gas tra gli stati aderenti in caso di crisi, stabilendo gli obblighi reciproci e consentendo il proseguimento delle attività indispensabili, ad esempio gli ospedali, e i consumi delle famiglie.
A cosa serve l'accordo di solidarietà sul gas?
Le trattative per arrivare alla stipula di un accordo di solidarietà sul gassono iniziate tre anni fa e inizialmente hanno coinvolto solo la Svizzera e la Germania. Tuttavia Berlino era disposta a considerare l'ipotesi di un accordo solo nel caso in cui avesse partecipato anche l’Italia. Il cammino per l’adozione dell’accordo di solidarietà prevede ora la stipula tra Italia e Germania e la successiva associazione da parte della Svizzera.
La ritrosia iniziale da parte della Germania era legata al rischio di dover penalizzare la propria industria in caso di intervento a salvataggio delle forniture di gas del Canton Ticino. In un accordo trilaterale che coinvolge anche l’Italia l’unione, come si suol dire, farebbe la forza.
Secondo quanto previsto dal Regolamento n.2017/1938 dell’Unione europea in materia di gas: “Gli stati membri sono vincolati a fornire gas in modo solidale ai paesi in sofferenza come ultimo rimedio per contrastare situazioni di estrema mancanza”. Nella pratica questo significherebbe che se uno degli stati firmatari si dovesse trovare in grave crisi, dopo aver fatto ricorso a tutti gli strumenti a sua disposizione, si attiverebbe l'accordo e sarebbero gli altri stati solidali a mandare aiuto.
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