Valute e FrontiereLiechtenstein: 100 anni di franco svizzero, come e perché fu scelta questa valuta

Sono passati cento anni da quando, l’11 aprile 1924, il Principato del Liechtenstein decise di separarsi dalla corona austriaca e introdusse il franco svizzero come valuta legale. La scelta fu talmente giusta da meritare, cento anni dopo, una pubblicazione del governo in cui l’introduzione del franco viene definita “una pietra fondamentale per l’odierna prosperità e stabilità economica del Paese” e una cerimonia di commemorazione tenutasi l’11 aprile scorso al municipio di Vaduz, la capitale del piccolo Stato, alla quale hanno presenziato i membri della Casa regnante, esponenti di politica ed economia, i cittadini e il vicepresidente della direzione generale della Banca nazionale svizzera, Martin Schlegel.

La storia del franco svizzero in Liechtenstein

Come è arrivato il Principato di Liechtenstein a scegliere il franco svizzero come valuta legale? Prima del franco svizzero dal 1898 al 1921 il Liechtenstein utilizzò come valuta legale la corona austriaca. La valuta era denominata Corona del Liechtenstein ed era divisa in 100 Heller. I forti legami che univano il Liechtenstein all’Austria, furono la causa del brutto colpo all’economia che il Principato subì a seguito della Prima Guerra Mondiale. Nel 1918, infatti, il valore della corona, a seguito della sconfitta militare dell’Impero austro-ungarico, crollò.

Il Principato, che contava meno di 12.000 abitanti, era troppo piccolo per poter avere una valuta propria e al contempo, attorno al 1920, nel Paese si era ormai radicato l’utilizzo del franco svizzero come mezzo di pagamento nella vita quotidiana. Come ha spiegato il governo del Liechtenstein in una nota pubblicata prima della celebrazione, gli artigiani dovevano acquistare e pagare con i franchi i materiali e le materie prime che acquistavano in Svizzera e preferivano essi stessi essere pagati in franchi, valuta più stabile della corona. Fu quindi il commercio il motore trainante del cambiamento che iniziò alcuni anni prima della scelta di dare corso legale al franco.

Altre tappe fondamentali furono la decisione di fissare il pagamento di tasse, imposte, tariffe e sanzioni in franchi svizzeri e, nel 1920, l’emissione di francobolli del Liechtenstein in franchi svizzeri. Dal 1922 la contabilità del Paese venne interamente tenuta in franchi. Nel 1923, con il trattato doganale, fu creata un’unione fondata sull’apertura dei confini.

Si arriva così all’11 aprile 1924, quando, con l’approvazione della Svizzera, il Parlamento del Liechtenstein introdusse formalmente il franco svizzero come unica valuta del Paese. Fu necessario poi attendere fino al 1980 perché il Liechtenstein venisse incorporato nell’area valutaria svizzera, con la sottoscrizione da parte di Liechtenstein e Svizzera dell’accordo monetario. Firmato il 19 giugno 1980, ed entrato in vigore il 25 novembre 1981, l’accordo prevede la possibilità per il Liechtenstein di coniare monete ma non di emettere banconote.

Liechtenstein: uno dei Paesi più piccoli e più prosperosi al mondo

Il Principato del Liechtenstein è uno Stato dell’Europa centrale situato tra la Svizzera e l’Austria. Con una superficie di 160 km² è il quarto Stato più piccolo d’Europa, ma è anche uno dei più prosperi come dimostrano il prodotto interno lordo pari a 7,71 miliardi di dollari USA (2021) e il PIL pro capite che ammonta a 197.504,55 dollari (2021).

La sua principale fonte di ricchezza proviene dalle attività finanziarie e del credito. Sul territorio del Principato sono ubicate le sedi sociali di numerose imprese straniere. Nonostante gli stretti legami con la Svizzera, nel 1995 il Liechtenstein è entrato a far parte dello Spazio economico europeo.

La scelta di introdurre il franco svizzero come unica valuta legale, viene riconosciuta dal governo del Principato come uno dei principali fattori dell’odierna prosperità. “L’introduzione del franco svizzero nel Liechtenstein rimane una storia di successo e attualmente è impossibile immaginare il Liechtenstein senza” ha dichiarato il Governo.

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