Un viaggio tra templi induisti, monasteri tibetani e luoghi di culto
KATHMANDU - La straordinaria capitale del Nepal, Kathmandu, è la più popolosa città dello stato ed insieme alle zone periferiche, ovvero i centri abitati di Patan, Kirtipur, Madhyapur Thimi e Bhaktapur, si estende per circa 50 chilometri e conta oltre 5 milioni di abitanti. Attraversata dai due fiumi Vishnumati e dal più grande Bagmati, la città si trova nella valle di Kathmandu, ai piedi dell’Himalaya, nel Nepal centrale ed è una meta visitata ogni anno da milioni di turisti, soprattutto per i meravigliosi e suggestivi templi hindu e per i luoghi di culto buddhisti.
Kathmandu è una terra affascinante e suggestiva di grande contemplazione e spiritualità. Grazie al suo centro cittadino caratterizzato da numerosi, templi, monasteri e santuari disseminati per le strade della città, nel 1979, è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Kathmandu è anche il punto di partenza per chi desidera intraprendere un’impegnativa, ma avvincente scalata per raggiungere le vette più alte dell’Himalaya o visitare i villaggi del fondovalle, tra cui l’antica Patan o Bhaktapur.
Purtroppo, il 25 aprile del 2015 un violento terremoto ha colpito il Nepal e molti edifici storici di Kathmandu sono andati distrutti, mentre altri hanno subito danni.
Restano, comunque, numerosi siti da ammirare a cominciare dalla Durbar square, con i suoi misteriosi templi, lo Stupa di Boundhanath, il tempio indù Pashupatinath e molto altro.
Fiore all’occhiello della città è sicuramente il palazzo reale Hanuman Dhoka, costruito dal re Pratap Malla nel XVII secolo e residenza della famiglia reale fino ad un secolo fa. Insieme a Dubar square rappresenta il cuore turistico di Kathmandu e, sebbene duramente colpito dal terremoto, il palazzo mantiene ancora il suo fascino, permettendo ai turisti di ammirare le splendide decorazioni delle stanze reali e i numerosi oggetti e cimeli dei re nepalesi, oltre ai numerosi templi, torri e cortili che circondano la piazza di Dubar.
Uno dei siti più sacri e famosi da vedere a Kathmandu è lo Stupa di Boudhanath, risalente al 600 d.C. ed edificato grazie ai rifugiati dal Tibet, che costruirono circa 50 monasteri attorno alla città. Oggi è un luogo di culto e di meditazione per i buddisti tibetani, mentre per i nepalesi ha un significato di notevole interesse infatti, qui si celebra il Losar (il capodanno nepalese) con una cerimonia meravigliosa, famosa in tutto lo stato.
Da non perdere è anche lo straordinario Tempio delle Scimmie, il Swayambhunath, chiamato così per la presenza di numerose scimmie
selvatiche sulle scalinate in pietra del santuario. Posto sulla cima di una collina, offre un panorama meraviglioso sulla valle, mentre nella torre centrale, si trova un enorme Buddha che con il suo sguardo attento veglia su Kathmandu. In questo antico tempio, inoltre, viene celebrato il Buddha Jayanti, una festa tradizionale buddhista che commemora la nascita Sidhartha Gautam, nome originale del Buddha, nato nel 534 a.C in Nepal.
Luogo di meditazione buddhista per eccellenza è il Monastero di Kopan, un santuario tibetano situato nella valle di Kathmandu, ai piedi dell’Himalaya, e considerato anche una delle mete turistiche principali della città. Divenuto punto di riferimento per i visitatori provenienti da tutto il mondo, qui molti stranieri si recano per frequentare corsi di meditazione o, semplicemente, per godere dell’atmosfera mistica e spirituale del luogo. Il monastero, appartiene alla tradizione Gelug del buddhismo tibetano ed è abitato da 360 monaci, lama, insegnanti e lavoratori che hanno dedicato la loro vita allo studio e alla pratica degli insegnamenti del Buddha.
Per concludere, vi consiglio un ultima meta assolutamente da vedere: il Tempio di Pashupatinath, situato lungo il fiume sacro di Bagmati, nella valle di Kathmandu. Il tempio richiama molti fedeli di religione induista e attira folle di turisti, che qui possono ammirare le statue e le ricche decorazioni del tempio, le porte argentate della pagoda e la sua guglia dorata. Inoltre, è possibile assistere alle cerimonie funebri, che prevedono la cremazione dei defunti e la successiva dispersione delle ceneri nel fiume.
Testo a cura di Claudio Rossetti
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