Reportage alla scoperta dell’Oberland Bernese, tra montagne e laghi (quinta parte)
BRIENZ - Immerso nelle incantevoli montagne svizzere, nel cuore del Canton Berna, si trova un luogo magico che rappresenta un vero e proprio tesoro culturale: il Museo all'aperto del Ballenberg. Questo affascinante museo è un tributo alla ricchezza e alla diversità delle tradizioni rurali svizzere, offrendo ai visitatori un viaggio nel tempo attraverso la storia del paese.
Per comprendere appieno l'importanza e l'impatto del Museo all'aperto del Ballenberg, è interessante menzionare l'esperienza di Jens Peter Bonzetten (1780-1863), archeologo e storico dell’arte danese. Durante quel periodo, in diverse parti d'Europa, inclusa la Danimarca, nacque un crescente interesse per la conservazione delle tradizioni e dell'architettura rurale. In Danimarca Bonzetten si impegnò a preservare le antiche case rurali danesi. Attraverso una serie di documentazioni dettagliate, egli catalogò e descrisse un vasto numero di case tradizionali danesi, con l'obiettivo di preservare la loro memoria e diffondere la conoscenza sulla cultura rurale del paese.
Questa attenzione alla conservazione delle tradizioni rurali e all'architettura si diffuse anche in altri paesi europei, compresa la Svizzera. L'idea di creare un museo all'aperto per preservare e documentare le case tradizionali svizzere prese forma, portando alla fondazione del Museo all'aperto del Ballenberg. Nel contesto svizzero, l'idea di un museo all'aperto per preservare le tradizioni e l'architettura rurale non era nuova. Prima della creazione del Museo del Ballenberg, si tennero due importanti esposizioni che ispirarono l'idea e la realizzazione di questo straordinario museo. La Landesaustellung (esposizione nazionale) di Zurigo del 1883 fu una mostra di successo che mostrò la diversità e la ricchezza delle tradizioni rurali svizzere. Durante l'esposizione, furono ricostruite diverse case tradizionali provenienti da diverse regioni del paese. Questa esposizione fornì l'ispirazione per creare un museo permanente che potesse conservare e presentare queste dimore storiche al pubblico. Successivamente, l'Esposizione Nazionale di Losanna del 1896 continuò su questa linea, presentando una vasta collezione di case rurali svizzere. Questa esposizione ebbe un grande successo e dimostrò il crescente interesse e la domanda del pubblico per la preservazione del patrimonio culturale e storico.
L'esperienza delle esposizioni di Zurigo e Losanna fornì una guida preziosa per la creazione del Museo all'aperto del Ballenberg. Il museo nacque proprio con l'obiettivo di preservare e presentare al pubblico la ricchezza delle tradizioni rurali svizzere, seguendo l'esempio di successo delle esposizioni precedenti.
Oggi, il Museo all'aperto del Ballenberg si è affermato come un luogo unico, che raccoglie e celebra il patrimonio culturale e storico della Svizzera. Grazie all'ispirazione derivata dall'esperienza di Bonzetten in Danimarca e dalle esposizioni di Zurigo e Losanna, il museo offre un'esperienza autentica e coinvolgente che permette ai visitatori di immergersi nelle tradizioni e nell'architettura rurale svizzera, creando un ponte tra passato e presente.
La storia del Museo del Ballenberg risale agli anni '70, quando l'idea di preservare le antiche tradizioni e l'architettura rurale svizzera prese forma. Nel 1978, l'area di 66 ettari fu inaugurata come museo all'aperto, con l'obiettivo di preservare, documentare e presentare il patrimonio culturale delle diverse regioni della Svizzera.
Uno dei punti salienti di questo eccezionale museo è la collezione di case tradizionali provenienti da diverse parti della Svizzera. Le dimore sono state trasportate qui pezzo per pezzo, ricostruite e arredate come erano nel passato, per offrire ai visitatori un'esperienza autentica e coinvolgente.
Tra le varie case esposte, le abitazioni del quartiere ticinese e in particolare la casa di Cugnasco sono particolarmente affascinanti. Questa è un esempio esclusivo di architettura rurale ticinese. Originaria del XVII secolo, questa casa in pietra è stata abilmente restaurata e trasportata al Ballenberg, dove ora rappresenta un autentico angolo di storia. I suoi muri di pietra spessi e il tetto in ardesia testimoniano l'abilità artigianale dei costruttori dell'epoca.
Entrando nella casa di Cugnasco, si viene trasportati in un'epoca passata. Le stanze sono arredate con mobili originali dell'epoca, creando un'atmosfera autentica e suggestiva. Dal cucinino rustico alla camera da letto, ogni ambiente rivela dettagli e oggetti che raccontano la vita quotidiana dei contadini ticinesi di allora. Non era solo una dimora, ma una testimonianza della cultura e della vita della comunità ticinese. È un'opportunità per i visitatori di immergersi nelle tradizioni, nelle usanze e nelle storie di una regione svizzera unica. Le guide esperte del museo condividono con entusiasmo le storie e le curiosità dietro ogni angolo di questa affascinante casa.
Oltre alla casa di Cugnasco, il quartiere ticinese del Museo del Ballenberg ospita altre case e strutture tradizionali che offrono un'ampia panoramica sulla cultura e sull'architettura della regione. Dal mulino ai fienili, ogni struttura racconta una parte della storia rurale ticinese. Il Ballenberg è molto più di una semplice esposizione statica. Oltre alle visite guidate, offre anche una vasta gamma di attività interattive che coinvolgono i visitatori di tutte le età. È possibile partecipare a workshop artigianali, assistere a dimostrazioni di antichi mestieri e persino partecipare a feste ed eventi tradizionali.
Ogni anno, migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo vengono al Ballenberg per scoprire la ricchezza delle tradizioni svizzere e immergersi nella sua affascinante atmosfera. Il museo rappresenta un'importante risorsa culturale per la Svizzera, preservando e valorizzando il patrimonio storico del paese. Un viaggio al Ballenberg è un'esperienza indimenticabile, che permette di scoprire le radici e le tradizioni che hanno plasmato il carattere di questa meravigliosa nazione.
Il mio percorso alla scoperta di questa regione, ricca di attrazioni naturali, culturali e gastronomiche, non termina naturalmente qui. La prossima volta vi porterò a un’esposizione da un rocker che in famiglia costruisce mucche di legno. Possibile? Seguitemi!
Testo a cura di Claudio Rossetti
Contatto: newsblog@viaggirossetti.ch
Link utile: www.viaggirossetti.ch
www.instagram.com/viaggirossetti
Foto: Il Ticino al Ballenberg (di CR)