Francesca soffre della sindrome da disattenzione e iperattività nell'adulto, caratterizzata dalla presenza di un affaccendamento importante dei pensieri che si sovrappongono
Francesca ha 26 anni e si è diplomata nel socio-sanitario. Il padre ha lasciato la madre quando Francesca e i suo fratelli erano ancora piccoli. La madre si è dovuta occupare da sola dei propri figli, senza l’aiuto del padre, che nel frattempo si era risposato e aveva creato un’altra famiglia.
La madre aveva fatto il meglio per i propri figli, ma Francesca ricorda che quest'ultima, ogni tanto, si perdeva nei propri pensieri, aveva una mente affaccendata, distratta, non si ricordava le cose, sembrava che fosse in un altro mondo. In altri momenti invece la mamma diventava attenta, precisa, concentrata, altamente presente.
Queste variazioni continue che la madre presentava le erano rimaste impresse. Crescendo, Francesca progressivamente ha percepito che anche lei presentava delle similitudini con la mamma. Quando vi erano cose che non le interessavano o che capiva velocemente, la sua mente repentinamente si annoiava, perdeva l’interesse e andava in un mondo onirico. Ciononostante la sua intelligenza le aveva permesso di portare a termine le scuole dell’obbligo, le scuole superiori e di terminare la scuola socio-sanitaria. Ha iniziato a lavorare in una struttura sanitaria e i suoi responsabili hanno cominciato a notare queste modificazioni della sua attenzione, del suo interesse verso le attività lavorative. Francesca quando è sotto stress continuativo dà il massimo di se stessa, altrimenti velocemente si annoia e perde l’interesse.
Dal punto di vista psichiatrico Francesca soffre di una sindrome da disattenzione e iperattività nell’adulto, caratterizzata dalla presenza di un affaccendamento importante dei pensieri che si sovrappongono. La persona perde velocemente l’interesse nei confronti delle azioni che ha compreso bene e che diventano ripetitive e consuetudinarie. Per queste sindromi esistono delle terapie estremamente efficaci dal punto di vista farmacologico nella classe delle anfetamine. Assieme alle anfetamine è indicata una psicoterapia cognitivo comportamentale di tipo psicoeducativo. Da quando Francesca ha iniziato questo approccio ha incominciato a diventare attenta, vigile, a non perdere più la concentrazione e il focus sulle cose ripetitive e quotidiane e i suoi superiori, finalmente, sono contenti del suo lavoro.
Michele Mattia, FMH in psichiatria e psicoterapia