Il musicista ha proposto una riflessione più ampia, definendo il genere musicale pop e distinguendolo dalla musica leggera
MILANO - La polemica scoppiata tra J-Ax e Paolo Meneguzzi sembra non avere fine. Questa volta non sono i diretti interessati a esprimersi, bensì un personaggio esterno, imparziale e per niente secondario: il musicista e cantautore Morgan.
In intervista a MOW - il Magazine che ha lanciato la diatriba tra Ax e Meneguzzi, dando a quest'ultimo la possibilità di gettare un po' di veleno sulle cosiddette "vittime" dell'industria musicale italiana - Morgan ha proposto una riflessione più ampia, definendo il genere musicale pop e distinguendolo dalla musica leggera.
In particolare ha detto: «Ha perfettamente ragione Paolo Meneguzzi, perché il pop è una forma d'arte. Noi italiani la chiamiamo "musica leggera", ma abbiamo inventato una definizione che non c'è nel mondo, quando in realtà il concetto di "musica leggera" io lo userei per definire "il pop scadente"». In pratica, la musica leggera «ne imita la patina, l'esteriorità, ma non certo l'essenza artistica».
Non c'è da stupirsi se l'esperto musicale ha acconsentito a pronunciarsi sulla questione. Sono anni che denuncia la problematica: «L'Italia ha un gravissimo problema, che non è soltanto musicale - continua - ma proprio culturale. Fondamentalmente non c'è una capacità di agire sulle proposte alternative e di farlo associandosi, unendosi, mettendo insieme le forze». Viviamo in una società "liquida" - per dirla con le parole di Zygmunt Bauman - in cui gli individui agiscono singolarmente, senza riuscire a canalizzare l'indignazione per agire collettivamente.
E proprio per questo motivo, secondo il "maestro" l'industria musicale italiana può «andare avanti imperterrita come uno schiacciasassi», proponendo una bassissima qualità artistica che il pubblico accetta senza fare critiche perché «incapace di emergere e di reagire ai soprusi». Non è mancata la frecciatina al Festival di Sanremo e al suo direttore artistico Amadeus, che ha «devastato culturalmente l'Italia».