Cerca e trova immobili

CANTONESebalter e la "Gente simpatica" trincerata dietro uno smartphone

23.01.20 - 06:01
Domani esce il nuovo singolo del cantautore, primo esempio della sua transizione musicale verso l'electro-pop
SHUNYA SUGAWARA / STEFANO SALA
"Gente simpatica" è il nuovo singolo di Sebalter.
"Gente simpatica" è il nuovo singolo di Sebalter.
Sebalter e la "Gente simpatica" trincerata dietro uno smartphone
Domani esce il nuovo singolo del cantautore, primo esempio della sua transizione musicale verso l'electro-pop

BELLINZONA - "Gente simpatica" è il nuovo singolo di Sebalter. Il primo dopo l'annunciata svolta musicale verso territori sempre pop, ma più elettronici. Il testo, invece, è frutto di una attenta analisi delle dinamiche interpersonali nella vita di tutti i giorni.

Sebastiano, il brano inizia con un fischio che inevitabilmente richiama alla mente quello celeberrimo di "Hunter of Stars": è solo un caso?
«In realtà non è una citazione voluta: all'inizio, quando l'ho scritta, l'arrangiamento non mi soddisfaceva. Allora ho pensato di mettere un "fischiettato", che nel contesto di questa canzone mi pare piuttosto appropriato. Però è anche vero che poi chi l'ascolta fa immediatamente quel collegamento...».

Quale tematica tocchi in "Gente simpatica"?
«È una mia riflessione sulla società contemporanea, basata anche su situazioni che tocco con mano. C'è un velo malinconico, ma anche ironico nella storia del protagonista che saltella e passeggia per la città, fischiettando e vedendo quanto è difficile instaurare delle relazioni umane. Capita che incontri qualcuno per la strada e sei indeciso se salutare o fare finta di niente. C'è una sorta di ambiguità, di fatica nel capire come fare a rapportarsi con il prossimo».

Lo smartphone diventa un rifugio, quindi?
«Spesso e volentieri, purtroppo, è la soluzione più semplice. Tenerlo in mano serve per mostrare al mondo che sto facendo qualcosa ed è per quello che non mi relaziono. Poi, però, si va da un estremo all'altro: nel ritornello c'è questa persona che ti dice "Ti amo" anche se non ti conosce. Quindi da una parte ci si trincera, dall'altra c'è uno slancio eccessivo».

C'è una precisa fonte d'ispirazione per questo nuovo sound?
«È frutto della sperimentazione musicale degli ultimi due anni, che mi ha portato a questo pop più elettrico. La lavorazione è partita dai sintetizzatori e dalla volontà di esplorare quel tipo di sonorità, mentre in un secondo momento ho voluto aggiungere sempre più chitarre elettriche. Ce n'è una funk che viene fuori alla fine, ma sono una costante lungo tutto il brano. Mi piaceva molto questo connubio elettronica-chitarra, non rock ma più funkeggiante».

Quando è nata la canzone?
«Nell'agosto del 2018 e la prima bozza era molto, molto elettronica. Poi l'ho lavorata e rilavorata, in modo da renderla più pop e dare uniformità all'album».

Al primo ascolto mi ha evocato Francesco Gabbani: ti ritrovi in un'interpretazione di questo genere?
«Ah! Sì mi ritrovo, è un artista che amo molto, di cui ascolto con piacere le canzoni e mi piace come persona. Mi trasmette sensazioni positive».

I tuoi successivi singoli, invece, viaggeranno sugli stessi binari musicali?
«Più o meno. È un album piuttosto variato: ce ne sono alcune più indie, in altre invece è più presente il violino. Cerco sempre di avere brani che mi convincano a prescindere dall'inserimento in un determinato ambito, quindi devono riuscire molto gradevoli anche presi da soli. Per tutte, però, il mood di riferimento è lo stesso».

È stata impegnativa la transizione dal folk-pop all'electro-pop?
«È stata una scelta artistica dettata dalla voglia di fare cose nuove. È venuta molto naturale, senza forzature, però ha richiesto del tempo. Infatti questo album esce a distanza di tre anni dal precedente. Ho proceduto a tentativi, per cercare di mettere su disco quello che avevo in testa».

È cambiato qualcosa nel tuo modo di creare musica?
«La transizione ha portato a un lavoro di ricerca maggiore. Ho iniziato a suonare il pianoforte: questi sono brani nati al piano, mentre in passato li componevo con la chitarra acustica. Quindi mi sono dovuto concentrare anche sullo studio dello strumento in sé».

Come vi state preparando, tu e la band, per il concerto di presentazione dell'album del 13 marzo?
«Siamo quasi pronti. Fin dalle prime prove quello che avevo in testa è stato tradotto in modo eccellente nella performance live. È molto stimolante».

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 

Da venerdì ci sarà un nuovo singolo nella galassia 🌌

Un post condiviso da Sebalter (@sebalter) in data:

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE