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CANTONEI Soulline spegneranno 25 candeline a Rock The Lakes

05.12.24 - 09:30
La band ticinese è stata selezionata per il prestigioso festival metal vodese: un ottimo modo per celebrare un quarto di secolo di musica
CHIARA MARIANI
I Soulline spegneranno 25 candeline a Rock The Lakes
La band ticinese è stata selezionata per il prestigioso festival metal vodese: un ottimo modo per celebrare un quarto di secolo di musica

LUGANO - Il traguardo dei 25 anni di musica è uno di quelli da festeggiare al meglio. I Soulline, storica band metal ticinese, lo faranno sicuramente alla grande - e già ora si sono fatti un grande regalo: la partecipazione all'edizione 2025 di Rock The Lakes, uno tra i più importanti festival metal svizzeri.

L'evento si terrà a Cudrefin (VD) nel weekend di Ferragosto, da venerdì 15 a domenica 17 agosto 2025. Mercoledì sono stati forniti un po' di numeri: 18mila spettatori previsti e più di 30 band che saliranno sul palco, a partire da headliner del calibro di Dimmu Borgir, Mastodon, While She Sleeps e così via. A raccontarci il tutto è stato Marco Alberti (chitarra), che condivide questa avventura con Gabriele Gianora (voce), Lorenzo Barenco (chitarra, tastiere), Rasmus Merker (basso) ed Edo Sala (batteria).

È corretto parlare di ciliegina sulla torta?
«Assolutamente sì! Mi hai tolto le parole di bocca! Tutto questo è frutto di una nuova linfa, da quando - qualche anno ormai - abbiamo cominciato a vedere il progetto in modo molto più professionale. La partecipazione a Rock The Lakes è il frutto del lavoro e delle buone relazioni imbastite».

Quindi è stato decisivo il passaggio all'etichetta tedesca Massacre Records?
«Ci ha permesso di fare un deciso salto di qualità. Che è stato riconosciuto peraltro dal Cantone: ci ha supportato con il fondo SwissLos sia per il tour del 2022 che per l'album che è uscito quest'anno».

A tal proposito: in primavera avete pubblicato "Reflections". A distanza di sei mesi, che bilancio si può trarre?
«Un ottimo bilancio. È un album più introspettivo rispetto a quello che l'ha preceduto, "Screaming Eyes", che era molto più diretto. L'aver affrontato tematiche profonde come quella ambientale, come in "Clochard", è piaciuto al pubblico. Uno dei nostri obiettivi era stimolare la riflessione e la discussione su argomenti come quello, problematico e di grande attualità. Nel corso delle date autunnali abbiamo portato in giro una sorta di mostra fotografica allestita da Dario Salvadori. Sono scatti di luoghi disabitati, dove la natura si è ripresa poco a poco il suo spazio».

Che programmi avete per i festeggiamenti dei vostri primi 25 anni?
«Dopo un 2024 prevalentemente nei club stiamo puntando a organizzare soprattutto date nei festival, come quella già citata. Il 2025 sarà all'aria aperta».

La vostra area di riferimento resta sempre quella germanofona?
«Certo. Ormai il nostro pubblico è prevalentemente concentrato in Svizzera tedesca e Germania. Ma abbiamo fan anche nei Paesi Bassi e altrove».

Ci sarà modo di coinvolgere anche il pubblico ticinese?
«Cerchiamo di fare sempre una data in Ticino, se non ogni anno almeno ogni 18 mesi. Al momento non c'è nulla di definito, ma la volontà è forte. Poi abbiamo un progetto celebrativo, proprio per i 25 anni, ma non abbiamo ancora deciso se farlo oppure no. Ci stiamo pensando».

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