Cambiano i tempi e cambiano i giovani, come possono (e devono) adeguarsi i formatori in azienda? Scopriamolo assieme
L'apprendistato gioca un ruolo fondamentale nell'economia, affrontando tuttavia sfide crescenti nel formare giovani nativi digitali. I formatori in azienda, figure chiave nel processo, sono chiamati a sviluppare competenze trasversali nei giovani, oltre a superare la carenza di risorse e abilità formative-educative. Questo articolo esamina le difficoltà che i formatori affrontano e discute come possiamo supportarli per accrescere la loro efficacia e promuovere il successo professionale degli apprendisti.
L'apprendistato rappresenta un percorso formativo vitale per l'economia, ma si caratterizza per una crescente complessità sia in termini di formazione sia nella gestione di giovani nativi digitali appartenenti a una nuova generazione e con problematiche diverse rispetto al passato. In questo contesto, il formatore di apprendisti in azienda emerge come figura chiave per il successo finale dell'apprendista, assumendo un ruolo cruciale nel processo di formazione.
Questi professionisti non solo sono responsabili di preparare le nuove generazioni a entrare nel mercato del lavoro, ma negli ultimi anni il loro ruolo si è trasformato, richiedendo loro di sviluppare competenze trasversali essenziali per trasformare un giovane in un professionista competente e con una mentalità costruttiva.
Tuttavia, nonostante l'importanza del loro ruolo, i formatori spesso affrontano significative sfide legate alla mancanza di risorse e alla carenza di competenze formative e pedagogiche essenziali per il loro lavoro. Queste mancanze possono in primo luogo impattare negativamente sulla loro motivazione e disponibilità nel guidare un giovane e, successivamente, influenzare anche l'efficacia del percorso formativo degli apprendisti, compromettendo così sia la loro crescita professionale che personale.
I formatori di apprendisti sono cruciali nel sistema educativo e nel panorama lavorativo, fungendo da collegamento tra la teoria appresa nelle aule scolastiche e l'applicazione pratica nel mondo del lavoro; spesso però mancano delle competenze sociali necessarie per gestire efficacemente le sfide del loro ruolo.
Da uno studio della Scuola universitaria federale per la formazione professionale emerge la necessità per i formatori e le formatrici di avere non solo competenze tecniche, ma anche delle capacità formative-educative. Spesso, pur essendo esperti nel loro campo, i formatori desiderano poter migliorare le loro soft skills per trasmettere il loro sapere in modo più efficace e motivante.
Competenze come la gestione dei conflitti, la cultura dell’errore e del feedback costruttivo e la comprensione delle dinamiche psicologiche degli apprendisti sono spesso trascurate, nonostante siano fondamentali per la formazione di giovani della Generazione Z.
Per i formatori in azienda è necessario, per non dire obbligatorio, ricevere supporto continuo, soprattutto nella gestione delle problematiche più complesse e nello sviluppo di un percorso formativo attrattivo e in linea con le aspettative dei giovani d’oggi. Questo supporto deve includere non solo l'aggiornamento delle competenze tecniche, ma anche un'efficace struttura formativa che permetta loro di svolgere al meglio il loro ruolo influenzando positivamente lo sviluppo professionale e personale degli apprendisti.
Sara Rossini - direttrice Fill-Up