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LUGANO«A Lugano un tabellone di tutto rispetto. Stricker il futuro? In parte è anche il presente»

24.03.22 - 08:30
È iniziato il conto alla rovescia per il Challenger di Lugano. La parola a Luca Margaroli, beniamino di casa.
TiPress/archivio
«A Lugano un tabellone di tutto rispetto. Stricker il futuro? In parte è anche il presente»
È iniziato il conto alla rovescia per il Challenger di Lugano. La parola a Luca Margaroli, beniamino di casa.
Il tennista ticinese: «La mia stagione? Sin qui sta andando bene. Giocherò sicuramente il doppio con Rodionov, vogliamo toglierci delle belle soddisfazioni».
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LUGANO - Il grande tennis torna in Ticino. Più precisamente al Padiglione Conza, dove dal 27 marzo al 3 aprile i riflettori saranno puntati sui professionisti della racchetta, che si misureranno nella seconda edizione del Challenger BancaStato Città di Lugano. Tra i tornei che chiudono la stagione indoor, l’appuntamento ha richiamato in riva al Ceresio diversi top-100 e 200 al mondo.

«Il tabellone è di tutto rispetto, si parte dal numero 72 Atp e per un Challenger è notevole», interviene il 30enne Luca Margaroli, già nei quadri della selezione rossocrociata di Coppa Davis. «Con l’avvicinarsi della stagione su terra, questa è ancora un’ottima occasione per chi ama le superfici veloci».

Tra questi anche il bernese Dominic Stricker. Il 19enne, campione in carica e numero 157 del ranking mondiale, per molti è il futuro (più luminoso) del tennis elvetico.
«Sì, ma in parte è già anche il presente. Poi, quando due mostri sacri come Federer e Wawrinka decideranno di smettere, servirà un cambio generazionale e tante speranze sono riposte proprio in Dominic, già vincitore del Roland Garros junior nel 2020. Su superfici veloci si esprime davvero bene e ha già battuto anche giocatori del calibro di Hurkacz (Atp 10). Non dimentichiamoci che in lizza ci saranno poi anche Husler (Atp 183) e tanti giovani interessanti, al via grazie a delle wild card. Tra questi spicca anche il ticinesi Remy Bertola».

E la stagione di Luca Margaroli, specialista del doppio, come sta andando?
«Bene, sono contento. A Columbus, insieme al giapponese Yasutaka Uchiyama siamo arrivati in finale, mentre in altre tre occasioni - con compagni differenti - ho raggiunto le semi. A Lugano giocherò sicuramente il doppio con l’austriaco Jurij Rodionov. Vogliamo toglierci delle belle soddisfazioni. Anche in questo caso il tabellone sarà però molto competitivo».

Passando alla cronaca e alla strettissima attualità, non si può non parlare del conflitto in Ucraina e delle sanzioni decise dalla ITF. Se da una parte le federazioni di Russia e Bielorussia sono state sospese - con relativa esclusione dalle competizioni a squadre (come la Davis) -, dall’altra i giocatori possono ancora competere sotto bandiera neutra.
«È proprio così. Giocano senza bandiera e sono stati cancellati tutti i tornei ITF in Russia e Bielorussia. Da quel che ho visto in prima persona, gli atleti hanno accettato subito queste sanzioni. Va detto che non si trovano in una situazione semplice, perché loro stessi, esponendosi, possono andare incontro a delle ripercussioni. Alcuni si sono comunque espressi e hanno preso posizione, dicendo un chiaro “no alla guerra”. Tra i big è stato il caso di Medvedev - che ha rimosso la bandiera russa dai social - e pure Rublev, che a Dubai aveva scritto sulla telecamera il suo messaggio di pace».

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