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TENNIS«Svolta Stricker? Non sono sorpreso, si è tolto dai Challenger»

07.09.23 - 11:00
Protagonista agli US Open, Dominic Stricker si è divertito e ha fatto divertire, presentandosi al grande pubblico
keystone-sda.ch / STF (SARAH YENESEL)
«Svolta Stricker? Non sono sorpreso, si è tolto dai Challenger»
Protagonista agli US Open, Dominic Stricker si è divertito e ha fatto divertire, presentandosi al grande pubblico
Luca Margaroli: «Con il suo stile può dare fastidio a tanti avversari. Wawrinka? Lui e Murray due campioni: godiamoceli. Delusione Bencic? Ha ancora tempo».
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NEW YORK - «Piacere, Dominic Stricker». È col sorriso e la spensieratezza dei suoi 21 anni che il talento bernese si è presentato al grande pubblico, strappando applausi e consensi tra le luci abbaglianti della Grande Mela. Non una vera sorpresa per gli addetti ai lavori e gli appassionati elvetici - le sue qualità erano note e in bacheca vanta il titolo junior al Roland Garros 2020 - ma è a New York che il classe 2002 ha fatto il vero “clic”. 

Passato dalle qualificazioni, Stricker ha veleggiato fino al quarto turno eliminando anche il greco Stefanos Tsitsipas (Atp 7), prima di uscire a testa altissima contro il beniamino di casa Taylor Fritz (Atp 9).

«Si è goduto appieno questa esperienza e il bello deve ancora venire: col suo gioco sa dare fastidio a tanti avversari - interviene il ticinese Luca Margaroli, già ammirato in passato anche in Coppa Davis intento a difendere i colori rossocrociati - Ha superato rivali di spessore e un cammino del genere ti dà tanta fiducia: potrà essere uno spartiacque. Poi è entrato nelle grazie del pubblico e ha beneficiato di tanta visibilità. Con Tsitsipas, prima di servire per il match, lo abbiamo visto cantare “I Wanna Dance with Somebody“ di Whitney Houston. Ha dimostrato di essere bravo ma anche simpatico e si è fatto tanti nuovi fan, ricevendo ovazioni anche contro l’americano Fritz».

21 anni, un futuro da scrivere. Il difficile viene adesso?
«Non proprio. Certo dovrà confermarsi, ma ora si è “tolto” dai Challenger ed entra nei top 80 al mondo. Giocherà i tornei più importanti. C’è proprio un cambiamento. Da favorito nei Challenger ad outsider negli Atp. Da qui a fine anno, anche nei tornei indoor, potrà togliersi altre soddisfazioni».

Ti aspettavi di vederlo su questi livelli?
«Non sono sorpreso. A livello di colpi vale già i primi 30. Poi, ovviamente, il tennis è come un puzzle e sono tanti gli aspetti che devono incastrarsi. Alcuni hanno delle remore sul suo fisico, ma alla fine ha vinto due match al quinto, quindi non gli si può dire nulla».

Fattore che, da un certo punto di vista, lo accomuna a Stan Wawrinka. Basti pensare che pure il vodese, uomo dai 3 Slam in bacheca, in passato era stato “punzecchiato” per questo aspetto. Intanto Iron Stan, 38 anni già compiuti, è ancora lì a battagliare e agli US Open si è arreso solo a Sinner.
«Negli ultimi mesi è cresciuto e sta giocando davvero bene. Chapeau. Wawrinka è un campione che non ha mai mollato e ha saputo rimettersi in gioco. Ripartire dopo i problemi fisici. Un po’ come Andy Murray. Gustiamoceli finché ci sono».

In campo femminile è rimasto un po’ d’amaro in bocca per l’uscita di scena di Belinda Bencic, che ha completamente sbagliato il match degli ottavi contro Sorana Cirstea. Un’altra occasione persa considerando le potenzialità di Belinda, campionessa olimpica.
«Sì, ma il livello ce l’ha. Ha 26 anni e ha ancora tempo. Prima o poi può farcela a centrare il bersaglio grosso. In fondo è sempre lì tra top-10 e top-20. Vincere un Major resta un suo obiettivo e spero che prima o poi ci riesca».

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