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CICLISMODa Pantani a Pogacar, nel club dei mostri sacri

23.07.24 - 13:01
Lo sloveno della UAE ha arricchito la storia del ciclismo scrivendone una nuova pagina con la doppietta Giro-Tour
keystone-sda.ch (STEPHANE MAHE / POOL)
Da Pantani a Pogacar, nel club dei mostri sacri
Lo sloveno della UAE ha arricchito la storia del ciclismo scrivendone una nuova pagina con la doppietta Giro-Tour
Record sbriciolati e un trionfo totale per un campione di un'altra galassia.
SPORT: Risultati e classifiche

NIZZA - «Questa sconfitta mi dà ancora più motivazioni, tornerò di nuovo per vincere», ci ha messo un paio d'anni ma è stato di parola Tadej Pogacar, che a margine del Tour de France 2022 - il primo dei due finiti nella bacheca del rivale perfetto Jonas Vingegaard - lanciava la sfida e “urlava” al mondo tutta la sua voglia di rivalsa. Ebbene alla Grande Boucle 2024 lo sloveno è salito in cattedra e non si è limitato a vincere, ma ha stravinto con un assolo da extraterrestre. «È stato tutto perfetto, qualcosa fuori dal mondo», ha sottolineato dopo un trionfo mai realmente in discussione. Costruito giorno dopo giorno lungo i 3'498 km del Tour, partito per la prima volta di sempre dall’Italia con tanto di omaggio a Marco Pantani nella seconda frazione. Come un segno del destino visto che, con l’incoronazione sul lungomare di Nizza, il buon Tadej ha completato la doppietta Giro-Tour che mancava dal 1998. L’ultimo a riuscirci era stato proprio il Pirata di Cesenatico. Ora l’esclusivissimo club comprende 8 mostri sacri. Oltre a Pogacar e Pantani ci sono anche Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain.

L’edizione numero 111 ci lascia però negli occhi anche altre splendide istantanee. Un plauso va sicuramente a Vingegaard, che - dopo il serio infortunio rimediato in aprile con 15 giorni di degenza in ospedale - ha dato il massimo prendendosi anche una tappa davanti al grande rivale. «Normalmente sarei rimasto deluso dal mio TdF, ma dopo tutto quello che ho passato non posso esserlo - ha spiegato il 27enne, giunto secondo a 6’17” - Nel 2025 voglio tornare e vincere». Altra importante promessa, e siamo certi che anche il campione danese farà di tutto per mantenerla. Applauditi pure per Evenepoel - terzo, nonché maglia bianca di miglior giovane - e Carapaz (maglia a pois degli scalatori). Un segno più che tangibile nella storia del Tour lo ha però lasciato anche Biniam Girmay, corridore eritreo che ha vinto ben 3 tappe e la classifica a punti (maglia verde). Un risultato da sogno per il 24enne e per tutto il movimento ciclistico africano, con la speranza che possa continuare a crescere.

Insomma sono stati tanti i primattori che ci hanno entusiasmato e tenuto compagnia lungo le strade della Grande Boucle, dove la stella più luminosa - destinata a brillare e frantumare in futuro altri record - è però quella di Tadej Pogacar, nativo di Komenda, ma col dubbio che sia arrivato da un’altra galassia.

Alcune cifre legate al Tour de France 2024:

12
Una doppietta in grande stile. Da dominatore. Da record. Con 12 vittorie (6 al Giro, 6 al Tour), Pogacar ha battuto anche il leggendario Eddy Merckx, che si era “fermato” a 11 nel 1970.

35 e 17
Il Tour 2024 ha visto cadere anche un altro storico record di Merckx. Mertito di Cavendish, 39enne che ha raggiunto quota 35 vittorie (a 34). Sono invece già 17 quelle di “Pogastar”, che deve ancora compiere 26 anni (84 i successi totali in carriera).

41,817
Il fuoriclasse sloveno si è preso il suo terzo Tour chiudendo in 83h38'56", alla media di 41,817 km/h. Il più veloce di sempre resta però quello vinto da Jonas Vingegaard nel 2022 (42,102 km/h).

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COMMENTI
 

franco1951 3 mesi fa su tio
Grande Tour quest'anno, un degno vincitore, un generosissimo Vingegaard e la sorpresa Evenepoel. Due grandi momenti per me sono state anche le vittorie di Bardet nella prima tappa, quasi beffato sulla linea del traguardo ma ha resistito e e quella di Campenaerts a Barcelonnette che, da vincitore, con un piano dirotto parlava con la sua famiglia, con la figlia neonata. Due episodi carichi di emozioni che solo il ciclismo sa dare. E poi ovviamente tutto l resto: le fughe, le volate, i paesaggi.

oDefQon— 3 mesi fa su tio
Grande Tadej
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