Niente filtri né ipocrisia: così, con le sue parole, il mister ticinese ha conquistato pagine in mezzo mondo.
Nel calcio tutti sanno ma nessuno dice. Il tecnico sopracenerino è una mosca bianca.
LUGANO - Una nuova analisi pungente ed ecco che Arno Rossini ha ottenuto visibilità internazionale.
Parlando di Xherdan Shaqiri, definito bravo ma incapace di lasciare il segno, proprietario di colpi eccezionali ma incostante, il mister 63enne ha raccolto applausi e critiche in Europa, in Asia e in America. In un mondo, quello del pallone, dove tutti sanno ma nessuno dice, il tecnico sopracenerino ha sorpreso quanti non lo conoscevano con la sua schiettezza e con la sua poca diplomazia. Dispensar carezze per cercar favori o evitare di sollevare polveroni? Non è il caso di Rossini che come sempre, senza filtri né ipocrisia, ha trattato senza guanti bianchi uno dei protagonisti del nostro calcio. E così, tra Daily Mail e Mirror, tra Telegraph e The Sun, le citazioni in suo favore si sono sprecate.
In Inghilterra, patria del Liverpool di Shaqiri ovviamente, ma anche in Norvegia e Svezia, in Italia come pure in Brasile e… in Cina: in tanti si sono accorti dell’esperto ticinese. Uno che negli anni si è forse attirato qualche antipatia, ma che di certo ha saputo costruirsi una credibilità inscalfibile. Se il suo nome fa capolino addirittura tra gli ideogrammi dei siti sportivi dell’Estremo Oriente...