Non è andato a buon fine l'incontro tra Novoselskiy e i possibili nuovi acquirenti, che hanno già il "sì" di Renzetti.
In casa bianconera la situazione non si è sbloccata. Renzetti: «Giusto che Leonid faccia valere le sue ragioni, poi però bisogna capire le possibili conseguenze».
LUGANO - Fumata nera, anzi nerissima. Si è concluso con un prevedibile un nulla di fatto l’atteso incontro tra Leonid Novoselskiy, socio di minoranza del Lugano - di cui detiene il 40% del pacchetto azionario - e i rappresentanti di Joe Mansueto, magnate statunitense interessato all’acquisto della totalità del club bianconero.
«Così come mi è arrivata, la loro offerta non è accettabile», ha spiegato al Cdt l’imprenditore nativo di Kiev. «Vogliono il 100% delle azioni, mi hanno semplicemente chiesto di vendere e farmi da parte. Non ho ricevuto nessuna risposta alle mie domande e richieste, soprattutto per quel che riguarda il movimento giovanile, che è quello che più mi sta a cuore».
Insomma rispedita al mittente la proposta di Bernard Heusler, ex patron del Basilea che con la sua società di consulenza HWH rappresenta Mansueto, proprietario anche dei Chicago Fire in MLS.
Il presidente Angelo Renzetti, che alla vigilia si auspicava buon senso per arrivare a una soluzione, è comprensibilmente amareggiato. «Io ho già un accordo per quel che riguarda la cessione del mio 60%, adesso è giusto che Novoselskiy faccia valere le sue ragioni - ha spiegato ai nostri microfoni il pres - Poi però deve capire quali possono essere le conseguenze. Adesso non voglio entrare nel merito e soprattutto non voglio più fare polemiche. Siamo tutti adulti e conosciamo la portata delle nostre decisioni».
Insomma la “partita” è ancora lunga e la palla è tra i piedi di Novoselskiy. «La mia l’ho detta e ho accettato l’offerta di questi acquirenti facoltosi e ambiziosi. Adesso tocca a Leonid dire la sua», chiosa il patron bianconero.