Il ticinese segna spesso contro il Lugano: «Lo conosco molto bene, non posso non aver pensato a delle contromisure».
Il tecnico bianconero: «Lo Zurigo è una squadra imprevedibile, ma ci siamo preparati al meglio per affrontare questa sfida».
LUGANO - Il Lugano sarà di scena al Letzigrund nella serata di domani - sabato 16 ottobre (ore 20.30) - dove se la vedrà contro lo Zurigo, nel match valido per il decimo turno di Super League.
Nelle ultime cinque partite il bilancio fra le due squadre è in favore dei Tigurini, poiché si sono imposti in quattro occasioni, mentre in precedenza c'era stato un pareggio. L'ultima vittoria dei ticinesi risale al 22 luglio del 2020. «Siamo consapevoli che andare a giocare al Letzigrund nn è mai facile, ma penso che ci siamo preparati al meglio per affrontare questa sfida», sono state le parole di mister Croci-Torti nella consueta conferenza stampa pre-partita. «Vogliamo assolutamente invertire questo trend negativo a livello di risultati, sappiamo che incontro aspettarci e cercheremo di colpirli dove dobbiamo. Lo Zurigo è in ogni caso imprevedibile e non ha mostrato un grande equilibrio nelle ultime stagioni, poiché può iniziare positivamente il campionato e finirlo male, così come il contrario. Ogni anno può però vantare una rosa costruita per arrivare almeno in terza posizione in classifica. Dal canto nostro, anche se abbiamo perso gli ultimi confronti diretti, abbiamo disputato delle buone gare al Letzigrund, senza riuscire a fare quello che volevamo. La scorsa stagione (26 settembre 2020, ndr) abbiamo pareggiato al 92' con Guidotti (2-2, ndr) in dieci uomini (espulso Sabbatini al 53, ndr), mostrando un grande carattere».
Uno dei giocatori più pericolosi dello Zurigo è Antonio Marchesano, capace di andare a segno quattro volte nelle ultime cinque sfide con i bianconeri. «Quest'anno Marchesano ha raggiunto una maturità calcistica impressionante ed è diventato un giocatore di alto livello. Ha questa capacità di prendere la palla fra le linee e di trasformarla in seguito in un'azione pericolosa. Sono rimasto un po’ sorpreso che a settembre non sia stato preso in considerazione dall'allenatore della Nazionale, quando dei giocatori - come Shaqiri per esempio - non avevano ancora disputato una partita. Marchesano ha iniziato la stagione - insieme a Bottani - in una dimensione altissima, sono contento per lui. Uno schema per fermarlo? Se un allenatore che conosce Marchesano - e per quanto mi riguarda lo seguo fin dai tempi in cui giocava nel Biasca e nel Locarno (2009-2011, ndr) - non prevedesse delle contromisure per contenere un giocatore del genere, non potrebbe essere seduto su una panchina di Super League. Lo temiamo come è giusto temerlo».
Ricordiamo che il neo allenatore ticinese non ha ancora perso un incontro da quando è seduto in panchina, poiché ha colto - calcolando anche la Coppa Svizzera - tre vittorie con Xamax, Lucerna e Losanna e due pareggi, contro Basilea e Grasshoppers. Si riparte dunque dopo la pausa dedicata alle nazionali, in cui il tecnico 39enne ha avuto modo di potersi finalmente prendere un po' di tempo per lavorare con il suo gruppo. «Abbiamo utilizzato questi dieci giorni per dare qualche segnale offensivo in più, visto che oltre a una grande solidità difensiva, questa squadra è in possesso di una qualità offensiva da non tralasciare e che bisognerebbe ammirare con sempre più frequenza. Con i ragazzi ho parlato di impulsi e mi piacerebbe darne qualcuno in più rispetto a quanto visto finora, ma ho rispetto per il mio mestiere. Se un allenatore vuole incidere sulla propria squadra ha bisogno di lavorare con intensità e per mettere in atto delle nuove combinazioni è necessario provarle all’infinito».
Per l'occasione mancheranno Bottani e Guidotti... «Chiaramente avrei preferito che Mattia fosse stato a disposizione, ma odio la cultura dell’alibi. Quando un giocatore è assente, ce n’è un altro al suo posto e cambia eventualmente il modo di stare in campo. Con Bottani giochiamo in una certa maniera, sa dove andare a prendere la palla e come fare male alle difese avversarie e in questi mesi è diventato un elemento ancora più importante. Senza di lui in allenamento abbiamo lavorato bene soprattutto con Lungoyi e Luis Phelipe. Crediamo in tutti i ragazzi della rosa, e a volte è un peccato non poter vedere le loro caratteristiche durante gli incontri perché li devo lasciar fuori».
In classifica la truppa di Croci-Torti occupa la quarta posizione (14 punti), tre lunghezze in meno di Young Boys e Zurigo (17), con gli avversari di giornata che sono però scesi in campo una volta in più. Un successo permetterebbe dunque ai bianconeri di agganciare proprio i Tigurini nella graduatoria e di mantenere sempre una gara da recuperare.