CR7: «La Turchia non mi basta, voglio l’Europa»
Quattrini e coccole, ma il Galatasaray non riesce a sedurre Cristiano Ronaldo.
ISTANBUL - Gli ultimi arrivati Dries Mertens e Lucas Torreira hanno ricevuto un’accoglienza da re: sono stati applauditi, osannati, acclamati. E, in fondo, si tratta di due calciatori “normali”. Bravi, forti, ma non eccezionali. Provate a immaginare cosa potrebbe succedere se a Istanbul si presentasse Cristiano Ronaldo.
Fantasia? Deciso a cancellare in fretta la pessima stagione passata (13esimo in campionato), il Galatasaray sta continuando a muoversi da protagonista sul mercato. E tra i possibili obiettivi ha inserito proprio il portoghese.
Ai ferri corti con il Manchester United, al quale è legato da un contratto che scade la prossima estate, CR7 ha valutato con attenzione la proposta dei Leoni, ha soppesato i nove milioni di stipendio offertigli (una parte del compenso, pur di sbarazzarsi di un elemento tanto ingombrante, continuerebbero a pagarlo i Red Devils) e ha pensato a tutti gli eventuali benefits messi sul piatto. Ha ascoltato e… cortesemente respinto al mittente.
Pur allettante, la proposta turca mancava infatti dell’unico elemento indispensabile: la possibilità di recitare su un palcoscenico prestigioso. Il Galatasaray non giocherà le coppe, non giocherà la Champions League, ma si muoverà solo entro confini nazionali. E in teatri di second’ordine - secondo i suoi parametri - Ronaldo non vuole esibirsi.