CARNET NOIRTante lacrime e commozione per Sinisa: «Un grande uomo»

ROMA - Nella giornata odierna - lunedì 19 dicembre - gli appassionati di calcio e non, hanno potuto salutare per l'ultima volta il guerriero Sinisa Mihajlovic, malato da diverso tempo di leucemia e deceduto tre giorni fa.

Il funerale dell'ex campione serbo è durata circa un'ora presso la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma. Cori, fumogeni e applausi anche dall'esterno della struttura, dove erano presenti oltre duemila persone, fra tifosi - soprattutto laziali, ma anche bolognesi, milanisti, interisti, sampdoriani e serbi (supporters della Stella Rossa) - così come comuni cittadini. La folla ha accolto l’arrivo del feretro con un lungo applauso. I sostenitori di Lazio Bologna e Torino hanno acceso fumogeni, intonando lo storico coro “E se tira Sinisa… è gol!”.

Oltre a questo erano presenti praticamente tutti i compagni di squadra con cui ha giocato e i suoi avversari, ma anche i calciatori che ha allenato e i dirigenti con cui ha collaborato in tutti questi anni. La commozione è stata grande e sono stati numerosi i messaggi nei suoi confronti. Fra questi spicca quello di Roberto Mancini, grande amico nonché suo ex compagno dapprima alla Sampdoria, poi alla Lazio e all'Inter. «È stato un onore e un privilegio averlo come amico. Era un grande uomo», sono state le parole del ct della nazionale italiana, riportate dai media locali. «Abbiamo trascorso una vita insieme, era come un fratello per me. Provo un grande dispiacere».

Ricordiamo che nella sua carriera Mihajlovic ha difeso i colori di Borovo, Vojvodina e Stella Rossa in Patria, dopodiché ha proseguito la sua avventura in Italia con Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, vincendo complessivamente 16 trofei di squadra, fra i quali una Coppa Campioni, una Coppa Coppe, tre campionati jugoslavi e due italiani. Da tecnico ha invece allenato Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, Bologna, Sporting Lisbona e la nazionale serba.