Il Sion di Constantin si prepara ad accogliere i bianconeri: «Sappiamo che sarà dura. Croci-Torti? Sono un grande fan».
I vallesani, sprofondati in Challenge lo scorso anno, sono ancora in corsa per due grandi obiettivi: «Di sicuro siamo meglio di quando avevamo Mario Balotelli…».
SION - Una cosa è certa: al Sion di Tholot, per cercare l'impresa contro questo Lugano targato Croci-Torti, servirà molto di più di quanto mostrato lunedì a Thun. Se è vero che i vallesani restano in vetta alla Challenge League e stanno dando vita a una bella cavalcata, lo è anche che lo stop dello Stockhorn Arena - coi “Lustrinelly-boys” avvicinatisi a -4 con una partita in meno - non è stato il modo migliore per prepararsi al duello.
Lo sa bene Christian Constantin, che ha già dato la sveglia ai suoi in vista della semifinale, in agenda sabato al Tourbillon. Non una “prima” per il vulcanico presidente, anzi… Specialista della competizione, nella sua era il patron ha già portato la Coppa Svizzera in Vallese per ben 7 volte. E proprio il suo Sion, nel 2005/06, aveva scritto la storia diventando la prima (e unica) squadra capace di prendersi il trofeo dalla lega cadetta.
«C’è grande attesa e mi aspetto un ambiente caldo, ma sappiamo bene quanto sarà difficile - interviene Christian Constantin - Il Lugano arriva da una serie di 10 risultati utili tra campionato e Coppa, con addirittura 9 vittorie. In questo momento è la miglior squadra in Svizzera. Posso dire che è l’avversario più complicato, ma a livello personale anche il più simpatico. Li vedo come i grandi favoriti e noi cercheremo il colpaccio, ma sappiamo anche che saranno più forti rispetto a quell'YB - in grossa difficoltà - che abbiamo eliminato nei quarti».
Croci-Torti poi è uomo di Coppa. Dal suo avvento in panchina l’FCL ha vinto 14 partite su 15, centrando due finali consecutive. Ora brama la terza.
«Conosco Mattia dai tempi che giocava a Chiasso, l’ho sempre stimato moltissimo. Sono un suo fan. Già in passato avevo parlato di lui con Marco Degennaro, soffermandomi proprio sul fatto che avesse questo profilo ideale, da vero allenatore. Con la giusta energia. Mi ricorda molto Serse Cosmi ai tempi del Perugia. Ha quel dinamismo e quella grinta».
Parliamo di Sion. Sprofondati nella lega cadetta solo 11 mesi or sono dopo una stagione horror, i biancorossi hanno cambiato registro. Insomma un passo indietro per ricominciare un cammino più ordinato e nella giusta direzione. Ne è nato un percorso che vede i vallesani ancora in corsa per 2 grandi obiettivi: promozione diretta e appunto Coppa.
«Siamo un po’ meno performanti rispetto a qualche settimana fa, ma di certo siamo meglio dell’anno scorso quando avevamo Mario Balotelli… (ride, ndr)».
Il Lugano è un gruppo oliato, con tante frecce al proprio arco. Chi gli “ruberesti”?
«Il primo che prenderei è Bottani, ma anche Hajdari e Sabbatini. O Steffen. Ci sono tanti giocatori che mi piacciono».
Facciamo un gioco: Sion promosso in Super senza spareggio, Coppa al Lugano. Mettiamo la firma?
«La proposta è interessante, ma la verità è un’altra… è la squadra che deve giocare e performare, io non posso scegliere. Premi in caso di vittoria? Ci sono, ma vengono già fissati a inizio stagione. Pronostico secco? 0-0 a inizio partita... (ride, ndr)».