L'attuale tecnico del Como rischia lo sfratto dalla sua abitazione di Bissone per presunti affitti arretrati.
Il suo avvocato contesta ed elenca dei grossi difetti presenti nel luogo di domicilio.
BISSONE - La vicenda legata a Cesc Fabregas non vuole saperne di finire. Dopo aver ricevuto un'istanza di sfratto - per non aver pagato 34'000 franchi di affitti arretrati, presso il suo appartamento di lusso a Bissone (Vedi la news in allegato) - l'attuale allenatore del Como si è difeso attraverso il suo avvocato Roy Bay, il quale ha contestato la decisione elencando grossi problemi presenti nell'appartamento.
Il legale ha chiarito sulle pagine de "L' Eco dello Sport" che lo spagnolo - campione del Mondo con la sua nazionale nel 2010 - non ha nessun debito: «A oggi tutti gli affitti sono stati interamente pagati al proprietario dell’immobile», ammettendo anche che una parte dell'affitto è arrivata in ritardo, ma che la ragione era da attribuire a grossi difetti presenti nell'appartamento.
In realtà Cesc Fabregas - contrariamente a quanto affermato dal proprietario - ha recentemente cercato di raggiungere un accordo con lui, senza però riuscirci. «Umidità persistente, maniglie delle porte che si staccano, tapparelle elettriche e riscaldamento che non funzionano e più volte non c'era acqua calda», sono queste le accuse lanciate dall'avvocato direttamente attraverso le colonne di "20 minuten", inviando anche le immagini dei problemi presenti nell'abitazione (guarda la fotogallery).
Ma se alla fine l’attuale allenatore del Como ha pagato, perché ha ricevuto un'istanza di sfratto? «Sospendendo l'affitto era convinto che avrebbe trovato una soluzione rapida», ha continuato il legale. «Purtroppo così non è stato perché al rientro dalle vacanze ha scoperto che il proprietario aveva avviato lo sfratto».
Adesso però l'iberico ha presentato ricorso anche per proteggere la sua reputazione. A questo riguardo si esprimerà il tribunale distrettuale di Lugano, ma secondo il suo avvocato Fabregas ha buone possibilità di vincere. Ci sono infatti indizi sufficienti per fare in modo che il giudice dichiari nulla la risoluzione del contratto di locazione. «La risoluzione non è stata conforme alle disposizioni del nostro ordinamento».