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Spengler sempre più vicina: «Il 26, per la partita dell'Ambrì, potremmo riempire due piste...» Mancano pochi giorni al via della kermesse grigionese, ne parliamo con il direttore del torneo Marc Gianola.
«Se si lavora per il Davos, non esistono le festività natalizie. Qui è così e se non ti va bene, molto probabilmente questa squadra e questa società non fanno per te...».
DAVOS - Natale non fa rima soltanto con abbuffate, dolce far niente e regali. No, per gli appassionati di hockey, il periodo fra Natale e Capodanno fa rima anche con Coppa Spengler. Al via della kermesse grigionese, alla quale l'Ambrì andrà a caccia del bis dopo l'affermazione dello scorso anno, mancano meno di due settimane.
A che punto è, quindi, la macchina organizzativa? Una domanda che abbiamo girato al numero 1 del torneo Marc Gianola. «Proprio ieri abbiamo svolto l'ultima riunione per sistemare gli ultimissimi dettagli. Possiamo dire che siamo pronti».
Quali saranno le novità?
«È un compleanno speciale per la Coppa Spengler, visto che 100 anni fa fu disputata la prima edizione. Fra le novità ci sarà la partita femminile fra le HCD Ladies e le Girls dell'HCAP, in programma il 30 dicembre alle 11. Una vetrina importante che permette di dare visibilità all'hockey femminile. Inoltre, all'interno della pista ci sarà un museo della manifestazione con diverse chicche e foto storiche. Senza dimenticare una nuova casa di legno vicino alla pista».
Quanto è stata dura superare gli anni del Covid?
«Oggi possiamo dire che economicamente siamo tornati ai livelli pre-pandemia. Ciò è stato possibile grazie alla preziosa vicinanza di Cantone e Comune e all'aiuto di persone e sponsor che gravitano vicino alla Coppa Spengler».
Negli anni scorsi si diceva che Wohlwend, ex allenatore del Davos, non amasse troppo la Spengler. Con Josh Holden come la mettiamo?
«Sapete quanto per i colori gialloblù sia importante onorare al 100% questo torneo. D'altro canto siamo consapevoli che la concorrenza quest'anno sarà agguerrita più che mai, visto che ci sono sei squadre davvero forti. Non sarà facile per il Davos».
TiPressLa festa dell'Ambrì dopo il successo dello scorso anno.La presenza dell'Ambrì vi garantirà ancora una volta tanta partecipazione a 360 gradi...
«Certamente. Siamo molto amici con i biancoblù, ma penso non sia una novità. Fra club di montagna ci si intende facilmente. Per la partita inaugurale avremmo potuto vendere il doppio dei biglietti, ma purtroppo in pista abbiamo posto per 6'500 persone».
Qualcuno disse che in Svizzera si tifa per la propria squadra e poi per l'Ambrì. È davvero così?
«Personalmente l'Ambrì mi è sempre stato simpatico. Siamo due club piccoli che provano ogni anno a lottare contro i grandi. C'è complicità. Nonostante a 18 anni feci un provino in Leventina con Bryan Lefley, senza troppo successo (ride). Andai quindi a Davos e alla fine fui molto contento della scelta e dell'opportunità di poter giocare vicino a casa».
Alcuni lo definiscono un torneo dei bar, ad esempio i tifosi del Lugano prendono in giro quelli dell'Ambrì, i quali si "vantano" di aver vinto la Spengler... Come risponde Marc Gianola?
«Nello sport ogni vittoria e ogni titolo sono sempre difficili da guadagnare».
Marc Gianola sa cos'è un pranzo natalizio in famiglia?
«Se si lavora per il Davos, non esistono le festività natalizie. Personalmente ho sempre festeggiato poco, ma va benissimo così. Da giocatore, il 24 e il 25 mi allenavo mentre oggi da presidente devo essere presente sul posto. Qui è così e se non ti va bene, molto probabilmente questa squadra e questa società non fanno per te...».
