Susie Wolff, amministratore delegato della F1 Academy - nonché moglie del Team Principal Mercedes - va al contrattacco
«Non mi lascerò intimidire e intendo procedere fino a quando non avrò scoperto chi ha istigato questa campagna e ingannato i media». Intanto la FIA ha ritirato l'indagine dopo l'intervento dei team
LONDRA - La polemica, feroce e divampata dopo le gravi accuse a Toto e Susie Wolff - vedi articolo correlato - non accenna minimamente a placarsi. Anzi.
Dopo il comunicato con cui il Principal della Mercedes ha annunciato la richiesta di massima chiarezza sull'accaduto alla FIA, ha preso posizione anche la moglie Susie, amministratore delegato di F1 Academy.
Danneggiata dall’indagine per passaggio di informazioni riservate - aperta e poi ritirata dalla FIA creando non poco imbarazzo -, la donna è intervenuta sui social.
«Per due giorni sono state fatte insinuazioni sulla mia integrità, sia pubblicamente che in riunioni “dietro le quinte” - ha tuonato Susie Wolff - Nel frattempo nessuno della FIA mi ha parlato direttamente. Potrei essere stato un danno collaterale in un attacco fallito contro qualcun altro, o l’obiettivo di un tentativo fallito di screditarmi personalmente, ma ho lavorato troppo duramente per vedere la mia reputazione messa in discussione da un comunicato stampa infondato».
Susie, insieme al marito, ha ricevuto in questi giorni il supporto dei team, che schierandosi a difesa dei coniugi hanno portato alla marcia indietro della FIA. «Quello che è successo questa settimana non va bene: come sport dobbiamo chiedere e meritiamo di meglio. Questo episodio è stato privo di trasparenza e senso di responsabilità. Ho ricevuto abusi online sul mio lavoro e sulla mia famiglia. Non mi lascerò intimidire e intendo procedere fino a quando non avrò scoperto chi ha istigato questa campagna e ingannato i media».