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IL SORPASSO A… DUE RUOTECampionissimo "ma" educato

24.10.24 - 11:02
Bagnaia, dov'è la cattiveria?
Imago
Campionissimo "ma" educato
Bagnaia, dov'è la cattiveria?
Un po’ come il Dustin Hofmann del “Cane di paglia” di Sam Peckinpah...
SPORT: Risultati e classifiche

BURIRAM - Bagnaia, sai arrabbiarti? Stiamo entrando nella fase calda, caldissima, del campionato, e non stiamo parlando delle temperature asfissianti di Thailandia e Malesia, che nei prossimi dieci giorni accoglieranno i nostri eroi della MotoGP. 

Stiamo parlando del carattere, della grinta, di quella parola buttata lì destinata a far rumore, che fa capire che no, non va sempre tutto bene. Francesco Bagnaia ha chiuso da sconfitto un weekend, quello australiano, dal quale invece si aspettava molto di più. Sapeva che ripetere la doppietta Sprint-GP del Giappone sarebbe stato molto difficile, ma stare il più vicino possibile a Jorge Martin, l’antico rivale che quest’anno non ha nessuna intenzione di recitare il ruolo di vittima sacrificale, quello sì. Gli è invece andata male, giù dal podio nella gara corta vinta dal leader della classifica, alle sue spalle, da terzo di giornata, la domenica. Dieci punti volati via che hanno vanificato lo sforzo del fine settimana di Motegi, perché il distacco tra i due è tornato a 20 lunghezze. Con una gara in meno da correre.

E però domenica, seppur battuto, Bagnaia sorrideva sereno (non che quando vince la mimica cambi molto), per nulla preoccupato della situazione, convinto che tra Buriram e Sepang ribalterà la situazione in classifica. La grande fiducia nei propri mezzi è sicuramente uno dei punti di forza del campione del mondo della Ducati, e magari anche questa volta finirà per avere ragione lui. Però arrivano momenti in cui le guerre si vincono anche con un po’ di cattiveria, malizia, un tono che si alza, un piccolo muro che si erge. È anche per questo che, pur fortissimo, Bagnaia non sta ancora riuscendo a far breccia nel cuore dei tifosi che in lui non percepiscono quel carisma e quella personalità che ti fanno amare come anche odiare. È anche per questo, per questi suoi modi educati e il saper stare quasi sempre dentro le righe che, ancor più che adesso, Pecco rischierà grosso il prossimo anno, quando dall’altro lato del box si troverà a condividere la GP25 ufficiale con Marc Marquez. Uno che, invece, ha quel sorriso da joker che ti fa intuire benissimo come, al di là delle parole, di lui non ci sia da fidarsi troppo, che se potrà metterti in difficoltà non ci penserà due volte, e che quando ti vedrà a terra, invece di darti una mano proverà a schiacciarti senza pensarci un attimo.

Un po’ come il Dustin Hofmann del “Cane di paglia” di Sam Peckinpah - uno che dopo mille battute, scherzi sempre più pesanti, e infine violenza, si ribella diventando ancor più feroce dei propri aguzzini - Bagnaia deve iniziare ad alzare il livello. Non tanto in pista, quanto della comunicazione verbale. Per aiutarsi nel portare a casa il terzo Mondiale di fila contro un Martin molto più solido e centrato di un anno fa, per far capire a Marquez che il padrone della Ducati è ancora lui. Bagnaia, se sai arrabbiarti, è arrivato il momento di dimostrarlo.

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COMMENTI
 

F/A-19 9 ore fa su tio
In effetti un campione deve dimostrare grinta, carattere, anche prepotenza ed una smisurata voglia di vincere, certo che ci vuole anche talento, furbizia e tattica, sangue freddo. Facile vincere quando hai il mezzo migliore, Marquez per esempio vince con la moto vecchia e vince anche se parte dalle retrovie, un fenomeno per inteso.

cle72 3 ore fa su tio
Risposta a F/A-19
La moto vecchia è quella che ha dominato tutta la stagione passata. La nuova non è riuscita a migliorarsi, anzi ha delle pecche. Non sempre il nuovo è mieglio del vecchio. Leggendo la descrizione che hai fatto m, esce solo un nome Valentino Rossi.

F/A-19 35 min fa su tio
Risposta a cle72
Ma non dire stupidate, non se nemmeno capace di vedere la realtà, la gp 24 è sempre davanti a tutte le Ducati a parte quella di Marquez, la sua gp 23 ora che ha cominciato a conoscerla sa portarla davanti a tutti. Prova ne è che a parte Marquez nessun’altra gp 23 ha mai vinto una gara. Per il resto quando Valentino era compagno di squadra con Lorenzo non vinceva quasi mai, lo spagnolo gli era superiore portandosi a casa titolo mondiale ed il doppio delle vittorie del Vale.

Jackb 10 ore fa su tio
Non condivido, Pecco è un esempio di educazione e rispetto sempre e ovunque. Questo è sinonimo di grande forza interiore. Marquez ha solo da imparare da persone come lui!
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