Con i suoi impianti solari verticali, Helioplant mira a rivoluzionare la produzione di energia in alta montagna. I nuovi pannelli sono più efficienti di quelli tradizionali e sono stati concepiti appositamente per l’utilizzo in montagna.
In breve:
Anche se l’alta montagna sembra il luogo perfetto per produrre energia solare (oltre il limite degli alberi, più vicino al sole, ampie superfici libere), le condizioni meteorologiche estreme rendono difficile attuare con successo progetti legati al fotovoltaico. Finora sono stati impiegati principalmente impianti orizzontali o leggermente inclinati disposti in lunghe file ai lati dei comprensori sciistici. La necessità di spazio è quindi elevata e il terreno sconnesso richiede costosi sostegni realizzati su misura. In inverno si aggiunge anche la neve a creare problemi supplementari.
Qui entra in gioco l’impresa tirolese Helioplant. È stata fondata da tre tirolesi, Florian Jamschek, Alexander Ploner e Thomas Sönser, con l’obiettivo di sviluppare un sistema che non si limitasse a funzionare nonostante le condizioni meteorologiche alpine ma che le sfruttasse attivamente.
Il loro innovativo progetto offre numerosi vantaggi: resta sempre libero dalla neve, garantisce una produzione di energia superiore anche del 40 per cento rispetto agli impianti a valle e al contempo riduce le spese di costruzione e di manutenzione corrente. Inoltre, grazie al design verticale i pannelli si integrano meglio nel paesaggio.
Orientamento verticale per ottenere più energia
Questo impianto solare unico nel suo genere non consiste in pannelli montati orizzontalmente bensì in quattro ali che misurano sei metri di altezza per due di larghezza. Queste ali sono orientate verticalmente e fissate ad un albero centrale. Guardandole dall‘alto, disegnano una grande X che permette una produzione di energia ottimale in caso di condizioni meteorologiche difficili.
Gli impianti Helioplant sfruttano i vortici che si creano quando il vento incontra un ostacolo per liberare i pannelli dalla neve. La neve che si deposita attorno all’impianto funge da specchio parabolico e riflette i raggi del sole sui pannelli. Questi sono montati a un metro di distanza dal suolo in modo da poter essere irraggiati da tutti i lati. I pannelli a due facce sfruttano i raggi solari riflessi per produrre più energia anche nelle giornate nuvolose.
Ogni elemento Helioplant è costituito da un solo albero centrale che può essere fissato nel terreno con micro-ancoraggi e senza fondamenta di cemento. Gli impianti necessitano quindi di solo un metro quadrato di superficie ciascuno e possono essere disposti in modo flessibile nell’area interessata. La disposizione flessibile permette inoltre di bilanciare i picchi di produzione riducendo la pressione sull’infrastruttura e garantendo una produzione di elettricità più equilibrata.
Grandi progetti per il futuro
Gli impianti Helioplant hanno dimostrato la loro efficacia in tre postazioni di test a Sölden, sull’Hochzeiger e sul passo del Sempione. Sono perfettamente comparabili agli impianti tradizionali e anzi possono produrre risultati anche migliori. Il team di Helioplant lavora ora alla scalabilità del sistema e pianifica un ampliamento sia a Sölden, con un impianto da 6 megawatt, che sul ghiacciaio del Pitztaler per arrivare a 4 megawatt.
In questo modo, l’impresa spera di arrivare a sfruttare appieno il potenziale dell’energia solare e dare così il proprio contributo alla svolta energetica. Secondo il cofondatore Florian Jamschek, lo sviluppo del fotovoltaico offre un potenziale enorme sul mercato. Le prestazioni dei singoli moduli e il grado di efficienza sono in continua crescita.
FONTI