Nella graduatoria dei documenti d’identità quello rossocrociato scende al sesto posto. Nuovo primatista è quello giapponese
BERNA - Il passaporto rossocrociato ha perso una posizione nella speciale classifica dei documenti di riconoscimento più potenti al mondo. Secondo la più recente graduatoria stilata dalla società Henley & Partners, pubblicata negli scorsi giorni, quello svizzero occupa ora la sesta posizione assieme a Belgio, Canada e Irlanda.
Un “passo indietro” che non va però letto come un effettivo indebolimento. Il documento infatti, proprio come lo scorso anno, garantisce l’accesso o l’ottenimento di un visto all’arrivo in ben 185 paesi. La retrocessione è dovuta al balzo in avanti in solitaria del passaporto giapponese, che ha scavalcato quello di Singapore piazzandosi in testa alla classifica con un punteggio di 190. Una promozione ottenuta “in extremis” dal paese nipponico, in virtù del recente accordo che permette ai cittadini del Sol Levante l’accesso senza necessità di alcun visto in Birmania.
Meritevoli di essere menzionati sono pure i documenti di Georgia (50), Ucraina (41), Emirati Arabi Uniti (21) e Cina (71), che pur non occupando posizione di vertice hanno fatto segnare le scalate più consistenti guadagnando rispettivamente 18, 17, 17 e 14 posizioni.
All’estremo opposto della graduatoria, ad occupare i cinque gradini più bassi, si trovano invece Palestina, Sudan ed Eritrea (39); Yemen (37); Pakistan (33); Somalia e Siria (32); Afghanistan e Iraq (30).
L'indice
L’indice di Henley & Partners è calcolato basandosi sul numero di paesi in cui il detentore di un passaporto può recarsi senza la necessità di richiedere un visto d’ingresso. La graduatoria è stilata utilizzando le informazioni della International Air Transport Association (IATA).
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