Sono previsti crediti a tasso zero fino a 500'000 franchi senza lungaggini burocratiche
BERNA - Con una conferenza stampa prevista alle 14.00, la Confederazione ha deciso di informare la popolazione svizzera in merito alla concessione di aiuti economici per far fronte all'emergenza coronavirus. La situazione di crisi sta infatti mettendo in difficoltà anche il settore economico nel nostro paese. Soprattutto le piccole e medie imprese si ritrovano con un problema di liquidità.
«Viviamo in un periodo di grande tensione» ha esordito Ueli Maurer capo del Dipartimento federale delle finanze. Il Consiglio federale ha licenziato questa mattina un’ordinanza di necessità concernente la concessione di crediti e fideiussioni solidali da parte della Confederazione dell’ordine di 20 miliardi di franchi. Maurer ha spiegato che a Berna hanno lavorato tutto il weekend per licenziare questa ordinanza, affinché già da domani le banche possano fornire le fideiussioni. «Davvero si può controllare la situazione. E solo in Svizzera è possibile pensare a soluzioni economiche in così poco tempo».
Come funziona questo pacchetto? Ci sono crediti transitori fino a 500'000 franchi che vengono concessi senza grandi esami. Il tasso d'interesse è pari a 0 e non ci sono lungaggine burocratiche né garanzie necessarie. Vengono garantiti al 100% dalla Confederazione. È il fatturato dell'azienda a fare da base per le decisioni, ma Berna ha pensato anche alle piccolissime imprese aperte da poche.
Le imprese colpite possono chiedere alle rispettive banche (o a PostFinance) crediti transitori corrispondenti al massimo al dieci per cento della loro cifra d’affari annua o a 20 milioni di franchi al massimo. Occorre soddisfare alcuni criteri minimi: nello specifico l’azienda deve dichiarare di subire perdite di fatturato sostanziali in seguito alla pandemia di coronavirus. I crediti transitori d’importo superiore a 500'000 franchi sono garantiti dalla Confederazione all’85%, mentre il restante 15% è finanziato dalla banca che emette il credito. Tali crediti possono raggiungere i 20 milioni di franchi per impresa.
E se ci sono degli abusi? Se la presona dichiara il falso, è prevista una multa fino a 10'000 franchi. «Io penso che chi ha investito in un'azienda sia una persona onesta. Sono convinto che l'abuso possa essere escluso», ha aggiunto Maurer.
«Siamo vicini a tutte le persone toccate dal coronavirus - ha aggiunto Thomas Jordan, presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera -. La Banca nazionale lavora per cercare di superare questa crisi. Le misure che adottiamo completano quelle della Confederazione. I crediti sono a disposizione da domani, 26 marzo. Insieme alle fideiussioni della Confederazione. Così potremo mettere a disposizione la liquidità e concedere crediti senza lungaggini a chi ne ha bisogno. La Banca nazionale farà di tutto per ovviare ai problemi creati dal coronavirus alla popolazione e alle imprese».
Ha preso poi la parola Mark Branson, direttore della FINMA: «La FINMA è lieta del pacchetto della Confederazione e alle garanzie fornite. L'economia reale potrà così ottenere la liquidità necessaria per far fronte alla crisi. Gli istituti finanziari svizzeri erano preparati. Le banche dispongono di "cuscinetti" sufficienti che negli anni sono stati aumentati. E ora possono essere utilizzati per far fronte a questa situazione, senza rischiare di rimanere senza liquidità. Le banche non dovranno più pagare i crediti che hanno nei confronti delle banche centrali, così che il rischio non cambi e ci siano questi 20 miliardi di franchi da mettere a disposizione dell'economica reale. La FINMA farà in modo che il sistema finanziario svizzero resti forte».
«Quella di oggi è la più grave di tutte quelle che ho vissuto - ha detto Martin Scholl, presidente della Direzione generale della Banca Cantonale di Zurigo -. Con la decisione presa dal Consiglio federale abbiamo una misura attuabile subito. Molte banche a partire da domani saranno operative. Posso garantire a tutte le PMI che le banche soddisferanno le loro aspettative e quelle del Consiglio federale. Noi metteremo a disposizioni il denaro in 30 minuti ai nostri clienti, in una giornata ai clienti nuovi. Dal punto di vista della banche vi possiamo garantire che siamo disposti a correre dei rischi per aiutare le aziende».
«Dall'idea all'applicazione pratica non sono passati neppure 10 giorni. È una cosa che può succedere solo in Svizzera», ha aggiunto André Helfenstein, CEO di Credit Suisse.
Una giornalista ha posto una domanda a Maurer: «La gente si indebita, come fa a essere sicuro che riuscirà a ripagare i debiti?»
«Siamo coscienti che crescerà l’indebitamento. Ma ora non siamo in grado di analizzare tutto questo. La possibilità è di ripagare questi crediti in 5 anni (eventualmente prorogabile a 7), con un tasso d’interesse nullo. È ovvio che ogni azienda corre un rischio. Ora vogliamo creare fiducia, aiutare le aziende ad affrontare questo periodo e uscirne “vive”».
Alla conferenza stampa sono presenti Ueli Maurer, consigliere federale, capo del Dipartimento federale delle finanze; Thomas Jordan, presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera; Mark Branson, direttore della FINMA; Martin Scholl, presidente della Direzione generale della Banca Cantonale di Zurigo.
Il modulo per la richiesta di credito sarà disponibile da giovedì 26 marzo, data di entrata in vigore dell’ordinanza, sul sito covid19.easygov.swiss.