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SVIZZERASantésuisse non intende assumersi i costi del coronavirus

10.06.20 - 14:27
«Le riserve non possono essere usate per contenere l'aumento dei premi», affermano le casse malati.
Keystone
Fonte ats
Santésuisse non intende assumersi i costi del coronavirus
«Le riserve non possono essere usate per contenere l'aumento dei premi», affermano le casse malati.

BERNA - Santésuisse respinge le richieste dei Cantoni di partecipare alla copertura delle perdite registrate dagli ospedali a causa del coronavirus e ai costi supplementari per effettuare i tamponi. Le riserve non possono essere utilizzate per contenere l'aumento dei premi del prossimo anno, afferma l'associazione mantello delle casse malattia.

In una lettera aperta indirizzata alla Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, santésuisse afferma che molti ospedali negli ultimi anni hanno conseguito utili, andati ad esclusivo beneficio dei proprietari e non degli assicurati. Quindi non spetta agli assicurati assumersi «i costi delle operazioni o di altre cure che non sono state effettuate».

Per quanto riguarda il costo dei test, gli assicuratori malattia precisano che «occorre attenersi alla legge sulle epidemie», approvata dal popolo nel 2013, che impone ai Cantoni di assumersi i costi per gli accertamenti di natura epidemiologica.

Le riserve non vanno destinate a scopi diversi da quelli previsti, sottolinea ancora santésuisse. Non sappiamo che cosa dovrà affrontare il nostro sistema sanitario nei mesi a venire: se quest'anno i costi saranno inferiori ai premi incassati, la legge prevede la possibilità di un rimborso. «Gli assicuratori malattia affiliati a santésuisse lo hanno già fatto più volte in passato e continueranno a farlo anche in futuro, situazione finanziaria permettendo», si legge nel comunicato.

Le riserve però non possono essere utilizzate per contenere l'incremento dei premi del prossimo anno. Un uso improprio delle riserve andrebbe a ripercuotersi su chi paga i premi, sostengono gli assicuratori aggiungendo che in passato «la riduzione delle riserve per limitare l'aumento dei premi ha comportato una lievitazione dei premi a medio termine».

Per quanto riguarda i costi sanitari, l'associazione sostiene che con il lockdown imposto dal Consiglio federale e la limitazione delle cure dispensate ai pazienti non si prospetta nessuna riduzione. Nel primo trimestre sono aumentati del 5% e in aprile hanno fatto segnare un ulteriore incremento del 4%. Secondo le casse malattia però «alla fine dell'anno la crescita potrebbe essere più contenuta di quanto l'andamento attuale lasci presagire».

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