«Le critiche devono poter essere espresse» commenta uno dei 57 utenti bannati.
«Sono scioccato dal fatto che un'autorità sanitaria possa bloccare i cittadini durante una crisi internazionale».
BERNA - L'account Twitter dell'UFSP ha conquistato in questi mesi sempre più pubblico, arrivando a contare più di 100'000 follower. Per fare un paragone basta pensare che gli altri profili della Confederazione hanno poche migliaia di seguaci.
Tuttavia alcuni utenti si sono lamentati per essere stati bloccati dall'UFSP, e non hanno così più accesso all'account dell'Ufficio federale della sanità pubblica. «Sono scioccata dal fatto che un'autorità sanitaria possa bloccare i cittadini durante una crisi internazionale» si lamenta un'utente che ha subito il blocco. Il fattore scatenante è stata una reazione a un tweet dell'UFSP in merito all'autovalutazione sul coronavirus online. «Hai passato un bel fine settimana? Il personale dei reparti di terapia intensiva sicuramente no, se può interessarvi» ha risposto l'utente, alludendo al fatto che nel weekend non vengono pubblicati i dati relativi ai casi giornalieri. Secondo l'utente, l'UFSP avrebbe rimosso il suo commento, compreso quello successivo: «Sentitevi pure liberi di cancellare il mio post sui vostri fine settimana di vacanza, io continuerò a pubblicare! Siete proprio schifosi!».
Anche l'utente Resurrection è contrariato dalla decisione dell'UFSP. «Dobbiamo difendere la libertà di espressione in Svizzera. Le critiche devono poter essere espresse». L'utente è stato bloccato perché voleva dimostrare all'UFSP attraverso delle statistiche che il tasso di mortalità era costante da mesi nonostante il coronavirus.
Tanti i profili che hanno mostrato indignazione: «È una situazione incomprensibile. Cosa verrà dopo, la dittatura e la censura su Twitter?» commenta un'utente. «Bloccare le persone in merito alle informazioni sulla salute pubblica non è etico in una democrazia», scrive un altro utente.
Risposta della Confederazione - Daniel Dauwalder, portavoce del Dipartimento federale dell'Interno, ha confermato a 20 Minuten che da marzo l'UFSP ha bloccato un totale di 57 account, su un totale di 106'000 follower. Alla domanda sui motivi, Dauwalder fa riferimento alle regole dei social media dell'UFSP. L'Ufficio federale di sanità pubblica si aspetta che gli utenti diffondano solo informazioni veritiere e corrette. «Eliminiamo o nascondiamo i commenti incomprensibili, messaggi pubblicitari o false segnalazioni. Inoltre non vengono accettati commenti offensivi, critiche personali o contributi che violano la legge sul copyright. Gli utenti, se lo desiderano, possono richiedere di essere "sbloccati"».