Dal 19 dicembre il mondo della cultura potrà tirare un sospiro di sollievo.
LOSANNA - I cinema, i teatri e le sale di spettacolo riapriranno il 19 dicembre in quattro cantoni romandi: Vaud, Ginevra, Friburgo e Neuchâtel hanno annunciato oggi in maniera congiunta tale allentamento. Nel canton Giura invece da giovedì prossimo potranno riaprire caffè, bar e ristoranti, ma a determinate condizioni. Le autorità sanitarie invitano comunque la popolazione a non abbassare la guardia.
Nonostante la riapertura dei ristoranti il prossimo 10 dicembre, il Governo giurassiano ha precisato che dalle 18.30 potranno essere servite soltanto le bevande che accompagnano i pasti ordinati nei vari locali. Saranno consentite al massimo quattro persone sedute per tavolo e si dovrà rispettare una distanza di 1,5 metri tra una tavola e l'altra. Se ciò non fosse possibile, bisognerà installare delle pareti di separazione. Bar e ristoranti dovranno pure continuare a raccogliere i dati dei clienti.
Nonostante i contagi siano in calo nel canton Giura, la situazione nei reparti di terapia intensiva dell'Hôpital du Jura rimane tesa. Per questo motivo le autorità cantonali faranno una nuova analisi il 17 dicembre prima di decidere un eventuale nuovo allentamento delle misure contro la pandemia.
Riapre la cultura a FR, GE, NE e VD - Dal 19 dicembre, nei cantoni di Friburgo, Ginevra, Neuchâtel e Vaud 50 persone al massimo potranno nuovamente assistere alle manifestazioni culturali, indica oggi in una nota la Conferenza intercantonale dell'istruzione pubblica della Svizzera romanda e del Ticino (CIIP).
«La data scelta consente agli attori della scena culturale romanda di avere il tempo necessario per prepararsi e proporre al pubblico un'offerta adattata alle circostanze», precisa il comunicato.
I punti di ristoro dei luoghi culturali verranno pure riaperti e sarà di nuovo possibile consumare da seduto. Sarà invece vietato mangiare popcorn, patatine o gelati nelle sale cinematografiche.
Nel canton Neuchâtel, la riapertura riguarderà anche i musei e le biblioteche che erano chiusi dall'inizio di novembre. Dal canto loro i cantoni di Berna e del Giura, che fanno parte assieme al Ticino della CIIP, hanno confermato le loro precedenti decisioni di aprire i luoghi culturali rispettivamente il 14 e il 17 dicembre. Per quanto riguarda il Vallese, la riapertura è prevista il 14 dicembre, a condizione che la situazione sanitaria lo permetta.
E parzialmente lo sport - Nel canton Vaud, oltre alle manifestazioni culturali, anche quelle sportive beneficeranno di un allentamento. Dal 19 dicembre le autorità cantonali consentiranno nuovamente la pratica di taluni sport in sala limitatamente a cinque persone. In particolare saranno di nuovo permessi la ginnastica, lo yoga, il pilates, il tennis e il badminton.
Se la distanza sociale non potrà essere rispettata, sarà obbligatorio indossare la mascherina, indicano le autorità vodesi in una nota.
Un altro allentamento riguarda le cerimonie religiose, il cui limite verrà portato da 30 a 50 partecipanti. I funerali sul territorio vodese dovranno invece continuare a tenersi nella più stretta intimità famigliare.
A Ginevra numero casi non si abbassa - A Ginevra, infine, le autorità sanitarie si dicono nuovamente preoccupate. Dopo una diminuzione drastica dei casi di Covid-19 nelle ultime settimane, il numero di contagi non diminuisce più negli ultimi giorni. «Ci troviamo sempre in una forchetta tra i 180 e i 220 casi quotidiani», ha detto oggi ai media il medico cantonale Aglaé Tardin.
Queste cifre corrispondono a quelle registrate ad inizio della seconda ondata della pandemia, a metà del mese di ottobre, ha ricordato il direttore generale della sanità ginevrina Adrien Bron. «Siamo in una fase moto pericolosa, con un virus che riguarda ancora molte persone tra la popolazione», ha avvertito.
Il canton Ginevra conta attualmente 260 malati di Covid-19 ricoverati in ospedale, di cui 18 nei reparti di terapia intensiva. «Nelle ultime due settimane abbiamo registrato 70 decessi», ha deplorato Tardin. Alla vigilia delle festività natalizie le autorità sanitarie ginevrine vogliono evitare ad ogni costo una ripresa brutale dei contagi e una terza ondata.