Sono state corrette al ribasso le stime per inizio dicembre. La questione fa discutere
ZURIGO - Ristoranti aperti o chiusi? Dallo scorso 18 dicembre in Svizzera lo stabilisce anche il tasso di riproduzione del virus: quando il Consiglio federale ha dato un giro di vite in particolare sul settore della ristorazione, ha dato però la possibilità di prevedere allentamenti in quei cantoni in cui tale fattore - calcolato dal Politecnico di Zurigo - è inferiore a uno.
Attualmente il più recente risale allo scorso 18 dicembre, che a livello nazionale è pari a 0,86. Questo significa che cento persone ne contagiano meno di cento, osservando quindi una diminuzione dei casi di coronavirus.
Ma si tratta di un valore incerto, che viene adattato di giorno in giorno, anche sulla base dei nuovi dati disponibili. E rappresenta la situazione dell'infezione in Svizzera di circa dieci giorni prima, a causa della differenza di tempo tra il contagio e il risultato positivo del test.
E proprio di recente - come riferito dal Tages Anzeiger - gli esperti hanno retroattivamente corretto il tasso di riproduzione relativo allo scorso 4 dicembre. Se inizialmente era stato calcolato un valore pari a 1,13, lo scorso 22 dicembre è stato corretto al ribasso, portandolo a 1,05. E il 28 dicembre è stato ulteriormente rivisto: è infatti sceso a 1.
I valori d'inizio dicembre sono quelli su cui si è basato il Consiglio federale nelle sue decisioni dell'11 dicembre e del 18 dicembre scorsi. Un valore che, come detto, è però di recente stato corretto al ribasso.
Una situazione, questa, che non manca di generare malcontento tra gli interessati dai provvedimenti anti-coronavirus. Tra questi Casimir Platzer di GastroSuisse che, interpellato dal quotidiano zurighese, afferma che il fatto che le decisioni federali si basino su dati apparentemente inaffidabili «solleva degli interrogativi». Secondo Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'Unione svizzera delle arti e mestieri, la Svizzera dovrebbe basarsi su un numero maggiore di variabili.