Sono le scosse registrate dal Servizio sismico. In 106 casi sono giunte segnalazioni anche da parte di cittadini
ZURIGO - Per la rete sismica svizzera, il 2020 è stato un anno movimentato e allo stesso tempo tranquillo. Lo scorso anno il Servizio sismico svizzero del Politecnico di Zurigo ha infatti registrato 1'400 terremoti in Svizzera e nei paesi limitrofi: si tratta di un numero leggermente più alto di quello previsto in base alla media pluriennale. La popolazione ha invitato segnalazioni per 106 di queste scosse. In sette casi, a trasmettere le proprie osservazioni sono state oltre 100 persone.
Il terremoto più forte e la maggior parte delle scosse percepite si sono verificati in combinazione con una sequenza sismica presso Elm (GL), che è stata particolarmente attiva sia in primavera che in autunno. Il 26 maggio 2020 una prima forte scossa di magnitudo 3.1 ha fatto tremare la Glarona, alla quale sono susseguite decine di scosse di assestamento. Il 25 ottobre, nello stesso sistema di faglie si è verificata la scossa più forte dell’anno (magnitudo 4.3) che a livello isolato è stata avvertita anche in Ticino e sul lago di Costanza. In questo caso non sono stati segnalati danni degni di nota.
La popolazione ticinese ha percepito soprattutto un terremoto di magnitudo 3.9 a Milano (I) e uno di magnitudo 2.9 a Bellinzona (TI).
L’evento più forte percepito su vasta scala dalle persone è stato il terremoto di magnitudo 6.3 avvenuto in Croazia, che ha causato gravi danni nella regione epicentrale. In Svizzera, che si trova all’incirca a 600 chilometri di distanza dall’epicentro, sono state oltre trenta le persone che hanno percepito e segnalato la scossa. Al momento del terremoto, la maggior parte di esse si trovava ai piani superiori di edifici molto alti. Da un terremoto così distante giungono in Svizzera prevalentemente le onde a lungo periodo che possono far oscillare soprattutto gli edifici più alti.
Col lockdown meno rumori di fondo - Quando le oltre 200 stazioni sismiche svizzere non stanno registrando le onde di un terremoto, misurano i cosiddetti rumori di fondo. Oltre che dalle vibrazioni naturali causate dalle tempeste o dal movimento del mare, questi rumori vengono causati soprattutto dalle attività umane, come ad esempio il traffico. Il lockdown di marzo e le ulteriori misure messe in atto per contenere la diffusione del coronavirus hanno causato un netto calo di questi rumori di fondo. Questo periodo di quiete è il più lungo che sia mai stato registrato. Solitamente simili periodi di quiete si osservano solo nei fine settimana o nei giorni di festa.