Nel nostro cantone le dosi sono state sinora somministrate a 11'815 persone
BELLINZONA / BERNA - La Svizzera ha sinora ricevuto 535'115 dosi di vaccino (Pfizer/BioNTech e Moderna). E l'altro ieri erano quasi duecentomila quelle somministrate (per la precisione: 197'368). Si tratta di 27'585 vaccinati in più rispetto a quanto comunicato lo scorso venerdì 22 gennaio (erano i dati relativi al 21 gennaio).
Con 197'368 svizzeri vaccinati, nel nostro paese si contano attualmente 2,29 dosi di vaccino somministrate per 100 abitanti, come si evince dall'aggiornamento dell'Ufficio federale della sanità pubblica.
In Ticino tale percentuale è del 3,36%: nel nostro cantone sono finora state somministrate 11'815 dosi di vaccino (1'540 in più rispetto al dato dello scorso 21 gennaio. Al nostro cantone sono sinora state consegnate 27'145 dosi.
Con una percentuale di vaccinati del 3,36%, il Ticino resta tra i cantoni più virtuosi. Ma fanno meglio - in termini percentuali - Nidvaldo (7,47), Appenzello Interno (5,69), Basilea Città (5,56), Zugo (5,17), Sciaffusa (4,84), Appenzello Esterno (4,24), Glarona (3,79) e Soletta (3,72).
In termini assoluti, il maggior numero di persone vaccinate si conta attualmente a Zurigo, dove il preparato è stato sinora somministrato a 25'528 persone (e le autorità cantonali locali hanno sinora ricevuto 78'935 dosi).
Partiti il 4 gennaio - Nel nostro cantone, come nella maggior parte, la campagna di vaccinazione è partita lo scorso 4 gennaio. Inizialmente con la somministrazione delle dosi a residenti e persone delle case per anziani. In seguito, la vaccinazione è stata estesa agli over 85 e poi agli over 80 (e ai loro conviventi con più di 75 anni). Al primo centro di vaccinazione allestito a Rivera, in poche settimane si sono aggiunti quelli di Ascona e Tesserete. Come pure di spazi più in prossimità in vari comuni.
Attualmente anche il Ticino deve comunque fare i conti con un ritardo nella consegna del preparato. «Attualmente siamo sotto di 1'950 dosi, complessivamente dovrebbero mancarne circa 6'800» aveva detto Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica, in un incontro coi media che ha avuto luogo lo scorso weekend. In ogni caso, aveva assicurato Ryan Pedevilla (capo della sezione del militare e della protezione civile) «la macchina organizzativa funziona».