L'appello dei gestori dei centri fitness per la riapertura il 1 marzo, in una lettera aperta
A soffrire non solo il corpo, fra chili in più e acciacchi che riemergono, ma anche la psiche.
BERNA - Le palestre sono da considerarsi essenziali e quindi devono riaprire a partire dal primo marzo. A chiederlo sono proprio i professionisti del campo del fitness in una lettera aperta alla Confederazione, inviata questo venerdi.
«Chiediamo al Consiglio federale di rivedere la sua posizione e centri fitness e li ritenga - in futuro - parte del settore della salute», chiede nel suo appello della Federazione Svizzera dei centri fitness e di salute (SFGV) firmata dal responsabile Roland Steiner, «questa chiusura forzata sta causando ripercussioni sulla salute dei nostri clienti».
Chi è rimasto fermo durante la chiusura oggi è più grasso e più acciaccato, lo sostiene un sondaggio interno svolto dalla SFGV su un campione dei suoi clienti che riscontra un aumento di chili e dolorini: «Sono tutti problemi che l'allenamento costante risolveva, senza bisogno di recarsi dal medico o dal fisioterapista. Un campione importante degli interpellati ha dichiarato di ricorrere più spesso ad antidolorifici e antinfiammatori».
Ma non sarebbe solo il corpo a soffrire, anche la mente: «Secondo il nostro studio, fra i nostri clienti è aumentata la sensazione di stanchezza, di svogliatezza. In molti hanno dichiarato di soffrire di stati depressivi». Quello che le palestre e i centri fitness offrono, sostiene Steiner, è siano fondamentali per una popolazione in salute sul lungo termine e siano quindi un investimento che va fatto.
Una posizione, questa su cui è d'accordo anche la politica: «È una richiesta comprensibile e giustificabile dal punto di vista della salute» commenta il consigliere nazionale UDC e vicepresidente della Commissione della Sanità Albert Rösti: «l'incertezza della pandemia, il lockdown e le misure causano stress psicologico, lo sport le allevia, sono fattori che devono essere tenuti in considerazione dal Consiglio federale. Più a lungo si terrà chiuso, peggio sarà».
Quella dell'alleggerimento delle misure anti-covid è una decisione che il governo dovrà prendere presto e in un momento molto delicato con una diminuzione dei casi da una parte e l'incognita delle nuove varianti dall'altra.
«Un'eventuale riapertura di palestre, ristoranti e attività culturali deve essere presa su di una solida base scientifica», conferma il socialista Meyer anche lui membro della Commissione Sanità secondo il quale riaprire e basta non sarà sufficiente: «serve una strategia sensata unita a misure d'assistenza mirate per i singoli cantoni, solo così tutti potranno ricevere il sostegno di cui hanno bisogno».