I provvedimenti presentati dal Governo la scorsa settimana sono stati quasi completamente confermati.
L'unica eccezione riguarda le attività sportive e culturali, che saranno consentite ai giovani fino ai 20 anni. Prossima fase prevista per il 22 marzo, solo allora i ristoranti potrebbero riaprire (e accogliere i clienti anche all'interno).
BERNA - Da lunedì prossimo (1° marzo) potranno riaprire i negozi, i musei, le sale di lettura delle biblioteche, le aree esterne di giardini zoologici e botanici, e gli impianti sportivi e per il tempo libero all’aperto. All’aperto saranno di nuovo consentiti anche gli incontri tra familiari e amici e le attività sportive e culturali con non oltre 15 persone. I ragazzi e i giovani adulti fino a 20 anni potranno riprendere la maggior parte delle attività sportive e culturali. Sono queste le decisioni prese oggi, dopo aver consultato i Cantoni, dal Consiglio federale.
Insomma, la prima fase di riapertura - la prossima è prevista per il 22 marzo - interessa sostanzialmente le attività compatibili con l’obbligo della mascherina e il rispetto delle regole di distanziamento, a cui prendono parte soltanto poche persone e in cui i contatti avvengono all’aperto.
Cosa e come si riapre - Il 1° marzo potranno dunque riaprire tutti i negozi, ma il numero di clienti presenti contemporaneamente al loro interno sarà limitato. Potranno riaprire anche i musei e le sale di lettura di archivi e biblioteche. Le aree esterne di strutture ricreative e per il tempo libero, come giardini zoologici e botanici e parchi divertimento, saranno nuovamente accessibili al pubblico, ma ovunque sarà obbligatorio indossare la mascherina e rispettare le regole di distanziamento e saranno applicate limitazioni della capienza.
Impianti sportivi - Anche gli impianti sportivi all’aperto, quali piste di pattinaggio, campi da tennis e da calcio o stadi di atletica leggera, potranno riaprire i battenti, ma anche in queste strutture, oltre a limitazioni della capienza, si applicherà l’obbligo della mascherina o del distanziamento. Restano invece vietate le competizioni sportive popolari per adulti e le manifestazioni. Infine, all’aria aperta saranno di nuovo consentiti assembramenti di persone e incontri tra familiari e amici con fino a 15 persone.
Sport e cultura fino ai 20 anni - Rispetto ai provvedimenti presentati la scorsa settimana, il Consiglio federale ha deciso di ampliare le attività consentite ai bambini, agli adolescenti e ai giovani adulti. A tal fine ha perciò deciso, da un lato, d’innalzare da 16 a 20 anni (anno di nascita 2001 o successivo) il limite di età per beneficiare degli allentamenti nello sport e nella cultura e, dall’altro, di permettere la ripresa delle competizioni sportive, ma senza la presenza del pubblico. Sono inoltre nuovamente consentite le attività di canto dei cori di bambini e ragazzi e le attività di animazione socioculturale giovanile.
Accolte alcune proposte dei Cantoni - Durante la consultazione, i Cantoni hanno condiviso la strategia basata sui rischi che il Consiglio federale ha scelto per la ripresa delle attività e sono sostanzialmente favorevoli alle riaperture proposte. Nella sua decisione, il collegio governativo ha tenuto conto di alcuni input dei Cantoni e di altri attori, come la data in cui dovrebbe scattare la seconda fase di riapertura, gli allentamenti per i giovani o per gli assembramenti all’aperto, ma ha rinunciato a riaprire le terrazze dei ristoranti già il 1° marzo, come chiesto da un’esigua maggioranza dei Cantoni, poiché la situazione epidemiologica resta fragile.
Prossima fase il 22 marzo - La prossima fase di riapertura è prevista il 22 marzo e sarà preceduta dalla consultazione dei Cantoni a partire dal 12 marzo e dalla decisione del Consiglio federale il 19 marzo. Gli allentamenti ipotizzabili riguardano, fra l’altro, le manifestazioni culturali e sportive in presenza di pubblico in spazi circoscritti, l’obbligo del telelavoro, la pratica dello sport in locali al chiuso e la riapertura delle terrazze dei ristoranti.
Gli indicatori per poter riaprire - Per valutarne la fattibilità, il Consiglio federale si baserà su una serie di indicatori: il tasso di positività, che deve restare al di sotto del 5 per cento; l’occupazione dei letti nei reparti di terapia intensiva con pazienti COVID-19, che non deve superare le 250 unità; il numero di riproduzione medio negli ultimi sette giorni, che deve restare inferiore a 1 e, da ultimo, l’incidenza della malattia calcolata su 14 giorni che, il 17 marzo, non dovrà superare il valore del 1° marzo, giorno delle prime riaperture.
Riapertura dei locali al chiuso - Se nelle settimane a venire la situazione epidemiologica dovesse evolvere favorevolmente, il 22 marzo il Governo potrebbe prendere in considerazione anche la riapertura dei locali al chiuso dei ristoranti, la ripresa di altre attività al chiuso e il ritorno all’insegnamento presenziale nelle scuole universitarie.
Parmelin: «Impazienza comprensibile, ma serve cautela» - «Sappiamo che il nostro approccio ha generato anche del malcontento. Nessuna decisione fa l'unanimità e queste critiche vengono ascoltate, discusse e a volte apportiamo dei correttivi. Poi però dobbiamo agire per il bene del Paese intero», ha spiegato il presidente della Confederazione Guy Parmelin. Aggiungendo che «l'impazienza è comprensibile, ma il ritorno alla vita normale può avvenire solo con cautela, passo dopo passo».
Berset: «Situazione fragile, serve flessibilità» - Dopo il discorso introduttivo di Parmelin, ha preso la parola il consigliere federale incaricato della sanità Alain Berset, che ha spiegato ancora una volta il perché si è deciso di procedere a tappe. «Serve flessibilità, non si può decidere a occhi chiusi ma occorre sempre osservare la situazione epidemiologica». Una situazione che è piuttosto positiva, ma che resta fragile visto che da qualche giorno la curva epidemiologica non è più in discesa. Inoltre i contagi dalle cosiddette varianti del covid-19 continuano a crescere.