"Sì" anche all'accordo con l'Indonesia (51,6%). Bocciata l'identità elettronica (64,4%).
Il Ticino boccia l'identità elettronica (55,8%), ma approva l'iniziativa anti-burqa (60,5%) e l'accordo con l'Indonesia (50,8%).
Gli svizzeri hanno votato. Il primo appuntamento alle urne del 2021 si è concluso. Chi non aveva espresso le sue preferenze per corrispondenza, ha avuto tempo fino a mezzogiorno per recarsi agli uffici elettorali.
Gli oggetti sottoposti al popolo, lo ricordiamo, erano tre.
Primo: il discusso divieto di dissimulare il volto, che per gli iniziativisti «è l'espressione della sottomissione della donna e non è quindi compatibile con la coesistenza in libertà» (mentre il Consiglio federale raccomandava di votare "no" per non «limitare il diritto dei Cantoni» e non «nuocere al turismo»).
Secondo: la Legge federale sui servizi d'identificazione elettronica (Ie) per avere una procedura riconosciuta dalla Confederazione che permetta di accertare l'identità delle persone che fruiscono di servizi online (il comitato referendario chiedeva di bocciarla per evitare «la commercializzazione di un documento ufficiale il cui rilascio è affidato a soggetti privati»).
Terzo: l'accordo di partenariato economico con l'Indonesia, affinché il commercio con il Paese (secondo il Consiglio federale) «non venga più ostacolato da dazi elevati e altre barriere».
Lo scrutinio è concluso: l'iniziativa anti-burqa è stata approvata dal popolo svizzero (partecipazione al 51,4%) con il 51,21% dei voti e il "sì" di 20 cantoni; il 51,65% ha detto "sì" all'accordo con l'Indonesia. Bocciata, invece, l'identità elettronica (64,36%).
Burqa e niqab, mancano Vaud e Zurigo - Mancano ancora Vaud e Zurigo per delineare il quadro definitivo dell'esito dell'iniziativa sulla dissimulazione del volto. Stando ai politologi i giochi sono però ormai già fatti. In base alle schede scrutinate in 24 cantoni, il "sì" alla proibizione di burqa e niqab è al 51,3%, con 19 cantoni a favore (fra cui il Ticino) e 5 contrari (tra questi i Grigioni, dove il "sì" si è fermato al 49,6%).
Chiaro "no" all'E-ID - Gli svizzeri non vogliono che siano imprese private a fornire l'identità elettronica. Stando alle varie tendenze elaborate dell'istituto gfs.bern per conto della SSR, la legge verrebbe chiaramente bocciata dal 64% dei votanti. In Ticino è stata respinta dal 55,8% dei votanti.
Accordo con l'Indonesia vicino al "sì" - Sembra ormai fatta per l'Accordo di partenariato economico con l'Indonesia: con i risultati ufficiali pervenuti in 19 cantoni, l'approvazione per il testo si attesta al 53,46% dei votanti (con una partecipazione del 49,81%).
L'intesa è stata accolta bene soprattutto nella Svizzera centrale, con Nidvaldo che fa registrare il 62,67% di "sì", Zugo il 61,85% e Obvaldo il 59,12%. In Ticino l'accordo è stato accettato di misura con il 50,81, mentre nei Grigioni i favorevoli hanno raggiunto il 53,81%.
A creare invece il più classico dei Röstigraben ci pensa la forte opposizione romanda, con il 64,71% "no" nel Giura, il 60,48% e Neuchâtel e il 53,72% a Friburgo. A dirsi contrario c'è però anche Basilea Città, dove il testo è stato respinto dal 51,19% dei cittadini. Questi sono però al momento anche gli unici quattro cantoni contrari.
Praticamente fatta per l'iniziativa anti-burqa - Si fa sempre più chiaro l'esito del voto sull'iniziativa anti burqa: alle 15.00 l'ultima proiezione dell'istituto gfs.bern - attivo per l'ente radiotelevisivo SRG SSR - dà il sì sempre al 52%, con un margine di errore del +2%-2%. La maggioranza dei cantoni appare ormai acquisita: hanno votato a favore 16 cantoni, fra cui il Ticino (sì al 60,5%). I contrari sono per ora solo tre: Basilea Città (sì al 40,6%), Appenzello Esterno (49,1%) e Grigioni (49,6%).
Interlaken si tiene stretto il burqa - Interlaken (BE) ha respinto l'iniziativa contro la dissimulazione del volto: la località turistica dell'Oberland bernese, forse il luogo in Svizzera in cui il burqa e il niqab su suolo pubblico sono più visibili, ha detto no alla proposta di modifica costituzionale con il 52,3% dei voti.
Gli operatori turistici del posto avevano fatto campagna contro l'iniziativa e per una cultura dell'accoglienza, temendo un calo dei facoltosi viaggiatori provenienti dalla penisola arabica.
L'Alleanza per un’eID svizzera prende atto con rammarico che le riserve dell'elettorato svizzero sulla legge sull’eID hanno prevalso. L'Alleanza per un’eID svizzera è convinta della necessità di un’eID e chiede un dialogo rapido e costruttivo. pic.twitter.com/SyXLOWANRw
— e-ID Info (@E_ID_Info) March 7, 2021
Quasi fatta per l'iniziativa anti-burqa - L'istituto gsf.bern dà il sì all'iniziativa "anti-burqa" al 52%, con un margine di errore del +2%/-2%. La prima e la seconda proiezione si fermavano al 51%.
Anti-burqa avanti, Giovani Verdi indignati: «Andremo a Strasburgo» - L'iniziativa "anti-burqa" continua a riscuotere l'approvazione sia della maggioranza dei votanti, sia di quella dei cantoni che è necessaria per le modifiche costituzionali. I Giovani Verdi si dicono «indignati» per il sì che si sta profilando alle urne e promettono che aiuteranno le donne toccate dal divieto a impugnare in tribunale le decisioni prese dalle autorità nei loro confronti: se necessario fino alla Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo.
Si conferma la tendenza: «due sì e un no» - Secondo le proiezioni comunicate attorno alle 14.00 dalla SSR, elaborate dall'Istituto gfs.bern, si va verso due "sì" e un "no":
- L'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso" dovrebbe raccogliere il 52% dei consensi. In Ticino è stata approvata con il 60,5% dei voti.
- La Legge federale sui servizi d'identificazione elettronica dovrebbe venir largamente respinta dal 64% dei votanti. Il 55,8% dei ticinesi ha detto di "no".
- L'Accordo di partenariato economico con l'Indonesia dovrebbe venire accettato con il 51% dei voti. L'approvazione in Ticino si è attestata al 50,8%.
«Risultato agrodolce» - L'Accordo di libero scambio con l'Indonesia dovrebbe passare con poco margine. Un risultato agrodolce per l'organizzazione economiesuisse, che sperava in un «sì chiaro e netto». Per la presidente della direzione Monika Rühl «abbiamo bisogno di un accesso al mercato globale».
Iniziativa "anti-burqa", nuova sconfitta per il governo - L'iniziativa popolare contro la dissimulazione del volto si appresta a vincere, sebbene in modo risicato. Dopo l'iniziativa contro i minareti del 2009, si tratta di una nuova cocente sconfitta in materia d'Islam per Consiglio federale, parlamento e gran parte dell'arco politico. Al momento sono disponili i dati finali di sette cantoni: sei (tra cui il Ticino) si sono espressi per il sì mentre l'unica realtà regionale finora contraria è quella dei Grigioni, dove l'approvazione al testo si è fermata al 49,6% dei votanti.
Il Ticino approva (di poco) gli accordi con l'Indonesia - Risultato risicato nel nostro cantone per l'accordo di partenariato economico globale tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia, approvato dal 50,81% dei votanti.
Il Ticino approva l'iniziativa contro burqa e niqab - In Ticino (con una partecipazione del 45,39%) prevale nettamente il "sì" all'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso": approvata con il 60,49% dei voti.
Il Ticino boccia l'E-ID - In Ticino la Legge sui servizi d'indetivicazione elettronica è stata bocciata dal 55,81% dei votanti.
Quasi escluso il "no" - L'iniziativa anti burqa si appresta a essere approvata: nella seconda proiezione dell'istituto Gfs.bern - che lavora per l'ente radiotelevisivo radiotelevisione SRG SSR - i sì si confermano al 51%, come nella prima, ma il margine di errore è sceso dal +3/-3% al +2%-2%. «Teoricamente è ancora possibile un "no", ma in pratica è escluso», ha commentato alla televisione SRF il politologo Lukas Golder.
Come noto, l'iniziativa necessita comunque anche della maggioranza dei cantoni per essere accolta nella costituzione.
Due no e un sì nei Grigioni - Il Canton Grigioni ha già comunicato i risultati definitivi della votazione popolare odierna, registrando due no nei confronti del divieto per la dissimulazione del volto (50.40%) e della Legge federale sui servizi di identificazione elettronica (61.73%). Accolto invece l’accordo di partenariato economico con l’Indonesia (53.81%).
Accordo Indonesia: sì dato al 51% (proiezioni) - Secondo le prime stime fornite dalla SSR, i cittadini elvetici avrebbero approvato l'Accordo di partenariato economico con l'Indonesia con il 51% dei voti. Gli esperti di gfs.bern parlano di approvazione "quantomeno fredda".
Una grande opposizione è arrivata in particolare dalla Romandia, dove tutti e tre i temi in votazione sarebbero stati bocciati. Il caso più evidente è Ginevra.
Anche a Basilea-Città l'intesa commerciale è stata accolta - secondo dati provvisori - molto tiepidamente, con un risicato 51% di "sì" contro un 49% di "no".
Burqa e niqab, non è scontato - L'iniziativa anti-burqa va verso un'approvazione popolare, seppur risicata. Stando alla prima proiezione dell'istituto gfs-bern per la SRG SSR il divieto di dissimulare il viso raccoglie il 51% dei consensi, a fronte di un 49% dei contrari.
Secondo gli esperti di gfs-bern l'esito del voto non è ancora completamente deciso, ma un no popolare appare improbabile.
Poca fiducia nell'identità elettronica - Stando alle prime tendenze elaborate dell'istituto gfs.bern per conto della SSR, la legge sull'identificazione elettronica verrebbe chiaramente bocciata. L'istituto di ricerca ritiene che i "no" supereranno il 55%, come pronosticato anche dai sondaggi SSR e Tamedia. I primi risultati cantonali confermano la tendenza. Dopo lo spoglio del 95% delle schede, il 69% dei ginevrini si è opposto alla proposta come pure il 65% dei vodesi e il 63% degli zurighesi. Anche a Basilea Città il 70% dei votanti ha detto no. A Sciaffusa, dove i risultati sono definitivi, il testo è stato bocciato dal 68%.
Se i risultati si confermassero, la Confederazione dovrebbe rielaborare il progetto, approvato a larga maggioranza dal parlamento nel settembre 2019.
L'utilità di una e-ID non è contestata, è la gestione da parte di aziende private che ha suscitato aspre critiche. Il referendum è stato lanciato da Società Digitale, dall'organizzazione svizzera Campax, dalla piattaforma We collect e dall'associazione Public Beta e sostenuto da Ps, Verdi liberali, Verdi, Unione sindacale svizzera (Uss), Travail.Suisse e diverse organizzazioni degli anziani. A loro avviso la gestione privata è ancor più problematica perché in futuro l'e-ID potrebbe servire come base per la creazione di un passaporto digitale a tutti gli effetti. I contrari hanno inoltre espresso timori sull'utilizzo dei dati da parte dei privati.
C'è il primo "sì" contro il burqa - Il primo risultato finale cantonale è favorevole all'iniziativa contro il burqa: a Sciaffusa il divieto di dissimulare il viso è stato accolto dal 57,2% dei votanti.
Risultati parziali o trend sono disponibili anche per Argovia (sì al 55% al momento), Basilea (la tendenza è no al 59%) e Svitto (64% di sì dopo lo spoglio in 14 comuni).
Molta incertezza sul burqa - Si presenta più incerto l'esito dell'iniziativa contro la dissimulazione del viso. Stando all'istituto demoscopico Gfs.berna i risultati disponibili non permettono di delineare ancora una tendenza.
Lanciata del comitato di Egerkingen - già all'origine dell'iniziativa contro i minareti, approvata dal popolo nel 2009 con il 57,5% di sì - e sostenuta da UDC ed esponenti di altri partiti, anche di sinistra, l'iniziativa mira a vietare il velo integrale su suolo pubblico (burqa e niqab). È però anche rivolta esplicitamente contro l'occultamento del viso in generale, come durante le manifestazioni.
Il Ticino - come San Gallo - ha già una normativa in materia.
Verso un sì e un no - Secondo le prime proiezioni comunicate dalla SSR (elaborate dall'Istituto gfs.bern), l'Accordo di partenariato economico con l'Indonesia dovrebbe essere accettato.
L'identità elettronica unica, certificata dallo Stato, invece non convince gli svizzeri. Il progetto di legge potrebbe venire respinto.
Si contano i voti - Inizia lo spoglio dei voti e a breve arriveranno le prime proiezioni sui tre oggetti in votazione a livello federale. Secondo i sondaggi, l'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso" e il Decreto federale che approva l'Accordo di partenariato economico globale tra gli Stati dell'AELS e l'Indonesia hanno chance di passare, mentre la Legge sull'Ie (LSIe) sarebbe respinta.
Due sì e un no (parziali) nei Grigioni - Il Canton Grigioni ha divulgato poco fa i risultati parziali delle votazioni federali quando sono stati scrutinati 88 dei 101 comuni. Il popolo retico sta per ora accettando sia l'iniziativa popolare sulla dissimulazione del volto (51.54%) sia l'accordo di partenariato economico con l'Indonesia (53.89%). Si va invece verso una severa bocciatura - 61.69% la percentuale di "no" finora - alla Legge federale sui servizi d'identificazione elettronica.