Oltre 184 milioni di franchi da pagare e 22mila richiami: i numeri del canone di quest'anno
BERNA - Nonostante la crisi pandemica, nel 2020 le aziende soggette al pagamento del canone radiotelevisivo hanno pagato una somma che supera i 184 milioni di franchi. Delle circa 139'000 ditte soggette alla tassa, più del 98% ha saldato il dovuto, precisa una nota odierna dell'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC).
Alla fine del 2020 erano in sospeso ancora 121 richieste di pagamento per un importo di circa 220'600 franchi. Di questi casi, la maggior parte, ossia 100, riguardavano la concessione di una proroga di pagamento. Undici invece le procedure legali, sei i crediti connessi verso società in fallimento o in moratoria concordataria, quattro le richieste di chiarimenti sulla dichiarazione IVA.
Nell'anno in rassegna, le perdite sui debitori ammontano a circa un milione. Inoltre, sono stati inviati più di 22'000 richiami di pagamento e avviati procedimenti legali contro 2069 aziende.
«Il sistema di raccolta si è dimostrato stabile, anche in tempi di crisi» sottolinea l'AFC, anche se gli effetti della pandemia si sono fatti sentire. Non sono state inviate bollette a marzo e aprile. Il ritardo doveva essere recuperato a maggio. In seguito sono state spedite più di 100'000 bollette.
L'AFC raccoglie la tassa dovuta dalle società dal 1° gennaio 2019. Le imprese sono soggette a questo balzello non appena sono iscritte nel registro dell'IVA e il fatturato supera i 500'000 franchi all'anno.
Le aziende con un fatturato inferiore a un milione possono richiedere un'esenzione se sono in perdita o se la tassa ammonta a più del 10% dell'utile. La fattura annuale variava nel 2020 da 365 franchi a 35'590 franchi l'anno, a seconda del fatturato. Dal 1° gennaio 2021, il sistema è stato rivisto: l'importo oscilla tra 160 franchi e 49'925 franchi. Le società semplici godono ora dell'esenzione: vi figurano, ad esempio, studi medici, studi legali, società di distribuzione e consorzi di ricerca.