I controlli relativi a test, guarigione e vaccino potrebbero rallentare il traffico, e l’USTRA prevede grossi ingorghi.
«Consiglierei a tutti di andare in vacanza in Svizzera, così dà risparmiarsi il tutto», così Walter Wobmann, membro della Commissione dei trasporti del Consiglio Nazionale.
BERNA - Il certificato Covid è il biglietto d’accesso per le vacanze all'estero. Allo stesso tempo, però, con l’estate entrata nel vivo, ha il potenziale per rendere il viaggio molto meno piacevole. L'attuale situazione pandemica potrebbe infatti portare a tempi di attesa prolungati ai valichi di frontiera, riferisce l'Ufficio federale delle strade (USTRA) nelle sue previsioni del traffico per l'estate del 2021. I ritardi già naturalmente inevitabili tra fine giugno e metà settembre, a causa dei viaggi di vacanza, sarebbero dunque esasperati.
Incertezze - «È possibile che ci siano grossi ingorghi ai valichi di frontiera, perché i controlli dei certificati Covid ritardano il transito dei viaggiatori», conferma Thomas Rohrbach, portavoce dell’USTRA. Non è però ancora chiaro come questi verranno effettuati in alta stagione. Le autorità di frontiera estere potrebbero adattare il loro modus operandi con breve preavviso, a seconda dell'evoluzione della situazione epidemiologica.
Colonne in vista a Chiasso Brogeda - Rohrbach prevede che in alcune dogane verranno effettuate solo ispezioni casuali, mentre in altre saranno più continue e severe. «Se c'è un controllo intensivo, anche le code si faranno più intense». Secondo Rohrbach, i valichi che potrebbero essere maggiormente toccati dal problema, in quanto più utilizzati, sono quelli di Chiasso, Bardonnex (GE), Au (SG), St. Margrethen (SG), Koblenz (AG) e Thayngen (SH).
Anche rientrando a casa - E non sono da escludere nemmeno code dovute a verifiche effettuate sulla via del ritorno. «Come parte del nostro incarico, effettueremo controlli casuali e basati sul rischio», afferma Simon Erny, portavoce dell'Amministrazione federale delle dogane FCA.
Meglio restare in patria? - Divergono le opinioni all’interno della Commissione dei trasporti del Consiglio Nazionale. Per la sinistra, sarebbe negligente non controllare i viaggiatori alla frontiera, afferma il consigliere nazionale dei Verdi Michael Töngi. «Gli ingorghi che ne derivano sono il prezzo che dobbiamo pagare per le vacanze all'estero». Il certificato Covid è un traguardo europeo, continua, «senza questo, i viaggiatori dovrebbero accettare restrizioni molto più forti». Di tutt’altra opinione i politici di destra. «Mi chiedo veramente cosa sia tutto questo teatrino intorno al Covid e questi controlli» afferma il consigliere nazionale UDC Walter Wobmann. Se le autorità stanno già controllando, dovrebbero farlo «con molta, molta cautela», dice. «Fondamentalmente consiglierei a tutti di andare in vacanza in Svizzera, così potrete risparmiarvi ingorghi da Covid».